Lo studio annuale di Coface sui comportamenti di pagamento delle imprese nella regione Asia-Pacifico ha preso in considerazione 2.695 imprese presenti in 8 paesi.
Il 70% delle imprese intervistate ha registrato ritardi di pagamento nel 2014, il livello più alto registrato in 3 anni. Inoltre, il 37% ha segnalato un aumento dei ritardi nel 2014, ossia un incremento del 2% rispetto al 2013.
Sono particolarmente colpite le imprese in Cina, India, Tailandia e a Hong Kong. Australia, Giappone, Singapore e Taiwan: migliorata l’esperienza di pagamento delle imprese Sebbene la situazione in termini di ritardi di pagamento sia in generale peggiorata nella regione, in Australia si evidenzia un miglioramento significativo di tutti gli indicatori (numero dei ritardi di pagamento, durata media dei ritardi e potenziali difficoltà di liquidità legati ai ritardi di pagamento prolungati superiori a 180 giorni). Anche Taiwan e Singapore nel 2014 beneficiano di un miglioramento del comportamento di pagamento delle loro imprese, in termini sia di durata media dei ritardi sia di quantità dei ritardi prolungati. In Giappone, sebbene le imprese hanno segnalato un aumento del numero e della durata dei ritardi di pagamento nel 2014, la quota di ritardi prolungati è rimasta la più debole tra i paesi della regione, mentre le insolvenze e le chiusure di impresa sono rimaste a un livello basso.
«In Australia, mentre prosegue il miglioramento dell’esperienza di pagamento delle imprese, l’economia del paese incontra ancora qualche criticità. Dal momento che le esportazioni australiane risentiranno del rallentamento cinese, sarà necessario stimolare la domanda interna del paese. Con l’ingresso della Banca Asiatica di Investimento per le Infrastrutture (AIIB), l’Australia potrebbe beneficiare di una ripresa della domanda di risorse naturali, una manna per un paese come questo ricco di materie prime», dichiara Rocky Tung, Economista di Coface per la regione Asia-Pacifico. Cina, Hong Kong, India e Tailandia: ancora sfide per le imprese In Cina, nel 2014 la percentuale di imprese che ha registrato ritardi di pagamento è ancora alta. L’elevato indebitamento delle imprese cinesi unitamente ad alti costi di finanziamento e la scarsa redditività di alcuni settori lasciano intravvedere prospettive economiche difficili per il 2015. Le industrie in sovraccapacità come l’acciaio, il ferro, il cemento, l’edilizia navale, l’alluminio, il vetro per imbarcazioni, l’estrazione di carbone, la carta e l’editoria sono perciò sotto sorveglianza. A Hong Kong, la frequenza e la durata dei ritardi di pagamento è aumentata. Col tempo, il costo estremamente elevato dell’industria immobiliare e la tendenza al ribasso della distribuzione (a causa di una crescita meno dinamica del turismo) potrebbero rappresentare un freno per l’economia. «La forza del dollaro di Hong Kong fa della città una destinazione turistica meno attrattiva. La recente attuazione di misure contro il commercio cosiddetto parallelo, unitamente alle restrizioni imposte dalle autorità della Cina continentale che prevedono l’ingresso dei residenti di Shenzhen a Hong Kong una volta a settimana, colpirà in primis le industrie legate al turismo, ma anche i proprietari e i gestori dei grandi magazzini risentiranno di questo impatto negativo.
A breve termine, le imprese locali potrebbero doversi confrontare con un calo della domanda», spiega Rocky Tung. Anche in India, i ritardi di pagamento sono aumentati nel 2014. I risultati di questo studio sono confermati dagli arbitri di Coface che nel 2014 hanno evidenziato un peggioramento dei ritardi di pagamento delle imprese, con un’impennata in tutti i settori, e in particolare per le imprese legate direttamente o indirettamente all’industria navale (le infrastrutture per esempio). Le imprese possedute in partnership o di capitale privato sono state le principale vittime di questa situazione. In Tailandia, nel 2014 l’attività economica era modesta, come testimonia il numero di insolvenze d’impresa. Ciò evidenzia che il rischio credito delle imprese è elevato.
Tale tendenza si spiega principalmente con il netto rallentamento dell’economia, fortemente accentuato dal prolungarsi delle turbolenze politiche nazionali che hanno colpito la crescita del paese nel corso del primo semestre. In effetti, nel 2014 Coface ha notato un peggioramento significativo dell’esperienza di pagamento delle imprese, soprattutto per i settori legati agli elettrodomestici (elettrici ed elettronici), ai prodotti chimici, ai materiali edilizi e all’acciaio.