Protektor, fondato nel 2002 dagli assicuratori tedeschi per soccorrere la compagnia vita Mannheimer Lebensversicherung (in forte crisi allora nel pieno di una speculazione borsistica) e divenuto poi, per volere del governo nel 2006 un fondo di garanzia del ramo vita, viene oggi criticato dagli azionisti, costretti a versare centinaia di milioni di euro per il passaggio della struttura a Solvency II.
Protektor funziona in pratica come una compagnia vita e gestisce un portafoglio di 100 mila contratti anche se non ne accetta di nuovi.
L’arrivo di Solvency II ha complicato le cose, dato che, secondo quanto riporta il Süddeutsche Zeitung, Protektor si vede costretto a chiedere diverse centinaia di milioni ai suoi azionisti per riuscire a rispondere alle esigenze normative europee, che entreranno in vigore a inizio 2016. E questo in un momento particolarmente critico per le compagnie vita tedesche, in difficoltà esse stesse ad adempiere ai requisiti di capitale e margini di solvibilità della direttiva
Con soli 91 mln di euro di capitale, Protektor non ha infatti sufficienti requisiti.
La direzione di Protektor, al cui consiglio di sorveglianza siedono pure i rappresentanti di compagnie importanti come Allianz, Generali, Axa, Ergo, Zurich e anche membri della GDV, l’associazione delle imprese tedesca, è stata molto criticata per aver sottovalutato Solvency II.