Nel corso del 2014 si sono verificate sulle strade italiane 174 aggressioni fisiche violente tra automobilisti o comunque conducenti di veicoli. È quanto rileva l’Osservatorio il Centauro – ASAPS, l’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, che sottolinea un incremento del fenomeno pari al 21,6% rispetto ai 143 casi registrati nel 2013.
La pericolosità delle controversie tra automobilisti che sfociano in vere e proprie aggressioni è testimoniata dai 6 morti causati (+20%) e dai 208 feriti (+5%), 59 dei quali in maniera grave (+20,4%). E non si parla delle liti verbali, ma solo delle dispute che finiscono in vere e proprie liti con atti violenti.
In 76 casi di aggressioni, pari al 44%, si è registrato l’utilizzo di armi proprie come coltelli, pistole, ecc. (per 33 volte) o improprie come ad esempio cacciaviti, cric, mazze da baseball, ombrelli bastoni e la stessa vettura (43 volte).
Gli automobilisti perdono le staffe prevalentemente di giorno: 151 aggressioni segnalate pari all’86,8%, a fronte delle 23 dispute violente notturne, pari al 23,2%.
In 25 casi l’aggressore era uno straniero (14,4%), e solo in 13 casi si è avuta conferma che l’aggressore fosse ubriaco o drogato (7,5%).
Nella graduatoria delle regioni maggiormente pericolose troviamo al primo posto Lombardia e Lazio con 23 aggressioni fisiche violente, seguono la Campania con 19 e l’Emilia Romagna con17 casi, il Veneto con 13, la Puglia e la Toscana con 11, la Liguria con 10, la Sicilia con 9. Solo una invece in Valle D’Aosta, Basilicata e Calabria.
Non esiste un identikit del conducente che si trasforma in aggressore violento, perché rientrano nella categoria un po’ tutti gli uomini di qualsiasi età, anziani compresi.
Il consiglio è quindi di non trascendere e lasciar perdere queste dispute futili, perché non si può mai sapere chi è l’altro automobilista: una trasgressione sulla strada non merita di finire a duello.