Sulla base delle informazioni fornite anticipatamente dalle imprese di assicurazione operanti in Italia e dalle rappresentanze in Italia di imprese aventi sede legale in paesi europei ed extra europei, l’ANIA ha comunicato i dati (provvisori )relativi ai premi lordi contabilizzati nel 2014 per il lavoro diretto italiano dei rami Danni e dei rami Vita. Hanno partecipato alla rilevazione tutte le 121 imprese nazionali e le 2 rappresentanze di imprese extra europee che hanno contabilizzato premi nel 2014. Sono state invece 61 le rappresentanze di imprese europee ad aver aderito alla rilevazione statistica rispetto alle 91 ammesse ad operare in Italia in regime di stabilimento; in termini di quota mercato si stima che queste rappresentino tuttavia circa l’80% del totale (in particolare il 95% nel settore Danni e il 70% nel settore Vita).
Raccolta Premi Complessiva
Nel 2014 la raccolta complessiva dei premi delle imprese di assicurazione nazionali e delle rappresentanze per l’Italia di imprese extra europee è stata pari a 143,3 miliardi con una crescita, in termini omogenei, del 20,6% rispetto al 2013 (Tav. 1). La dinamica è il risultato di un aumento significativo dei premi del settore Vita (+29,9%) e di una diminuzione di quello Danni (-2,7%). L’incidenza dei premi totali (Vita e Danni) sul Prodotto Interno Lordo è conseguentemente cresciuta, passando dal 7,4% nel 2013 all’8,9% nel 2014.
Anche le rappresentanze di imprese europee operanti in Italia in regime di stabilimento hanno registrato una variazione positiva (+2,2%) dei premi contabilizzati. Nel dettaglio, i premi del settore Danni sono diminuiti (-2,9%), mentre quelli del settore Vita sono risultati in aumento (+9,9%).
Rami Vita
Nel 2014 la raccolta premi nei rami Vita ha superato i 110 miliardi con una crescita del 30% rispetto al 2013 (Tav. 2); questo aumento fa seguito a quello già registrato nel 2013 (+22%), dopo la forte diminuzione registrata nel biennio 2011-2012 (-23% in due anni). Nel 2014, i prodotti di ramo I – Vita umana hanno contabilizzato oltre 82 miliardi di premi, il valore più elevato mai registrato in questo ramo, con un aumento del 27%. In crescita anche la raccolta premi di tutti gli altri rami. Nel dettaglio sono cresciuti del 41% i premi delle polizze di Ramo III – Polizze Linked, per un volume di quasi 22 miliardi, rappresentando circa il 20% dei premi totali. Stessa percentuale di crescita si è registrata per le polizze di ramo V – Capitalizzazione i cui premi sono stati pari a 4,6 miliardi (4,2% del totale). Il ramo VI – Fondi Pensione ha raccolto premi per 1,4 miliardi in crescita del 9% mentre le polizze di Ramo IV – Malattia (con appena 67 milioni di raccolta premi) sono cresciute del 29%.
L’incidenza della raccolta Vita sul Prodotto Interno Lordo è aumentata di 1,5 punti percentuali passando dal 5,3% nel 2013 al 6,8% nel 2014.
Per quanto riguarda le rappresentanze in Italia di imprese UE, i premi contabilizzati alla fine del 2014 sono stati pari a 3,2 miliardi con una crescita di quasi il 10%. In particolare il ramo III– Polizze Linked ha contabilizzato premi per circa 2,7 miliardi, ossia l’84% dei premi totali raccolti da tali imprese.
Rami Danni
Nel 2014 la raccolta premi nei rami Danni è stata pari a 32,8 miliardi con un calo del 2,7% rispetto al 2013 (Tav. 3). La dinamica è il risultato di:
– una diminuzione nel settore Auto, i cui premi hanno registrato una flessione del 5,8%; più specificatamente, -6,5% nel ramo R.C. Auto e veicoli marittimi e -1,1% nel ramo Corpi veicoli terrestri. La diminuzione del volume premi del ramo R.C. auto nel 2014 è coerente con il calo del premio medio stimato dall’ANIA nell’ordine del 6,0% rispetto all’anno precedente e con un parco di veicoli assicurati sostanzialmente invariato;
– un lieve aumento negli altri rami Danni i cui premi sono cresciuti dell’1,2%. All’interno di questo macro-settore i premi dei seguenti rami hanno registrato una variazione positiva: Perdite pecuniarie (+12,2%), Assistenza (+8,4%), Corpi veicoli ferroviari (+6,6%), Tutela legale (+5,6%), R.C. Aeromobili (+4,8%), Altri danni ai beni (+4,3%), Cauzione (+1,2%), Infortuni (+0,6%) e Incendio (+0,5%). I rami invece in calo sono stati Corpi veicoli aerei (-19,9%), Credito (-17,7%), Merci trasportate (-9,8%), Corpi veicoli marittimi (-4,2%), Malattia (-0,8%) e R.C. Generale (-0,6%).
L’incidenza dei premi degli altri rami Danni sul totale premi del comparto è salita dal 44,6% del 2013 al 46,3% del 2014 mentre quella del settore Auto è diminuita dal 55,4% al 53,7%. I rami più rappresentativi, in termini di market share (dopo il settore Auto), rimangono gli Infortuni (9,1%), il ramo R.C. Generale (8,6%) e il ramo Altri danni ai beni (8,5%).
Nel 2014, l’incidenza della raccolta Danni sul Prodotto Interno Lordo è stata pari al 2,0%, in lieve riduzione dal 2,1% nel 2013.
Le rappresentanze di imprese aventi sede legale nei paesi europei hanno contabilizzato premi per 4,3 miliardi, in diminuzione del 2,9% rispetto al 2013. Oltre che nel ramo R.C. Auto e veicoli marittimi che, per queste rappresentanze costituisce il 19% del business danni complessivo, si registra un’importante raccolta nel ramo R.C. Generale (21%), nel settore Credito e Cauzioni (12%) e nel ramo Infortuni (9,5%). Mentre il ramo R.C. Auto registra una contrazione dei premi anche più marcata rispetto a quella delle imprese italiane (-15,8%), i premi degli altri rami danni sono risultati in lieve crescita (+1%), in linea con quanto registrato dalle imprese italiane.
Nel commentare i dati il Presidente ANIA Aldo Minucci ha sottolineato: “Ci riteniamo soddisfatti per l’andamento del ramo Vita che conferma la fiducia che gli italiani, in questi anni di crisi economica, ripongono nel settore assicurativo, sia per la sua solidità e forza patrimoniale sia per i significativi rendimenti che le compagnie di assicurazione con le gestioni separate sono in grado di offrire ai propri risparmiatori. Il calo del ramo Danni è invece dovuto principalmente a una diminuzione dei premi della R.C. Auto, che attesta la tanto attesa riduzione dei premi delle polizze, conseguenza di una accentuata competitività delle imprese e di una lieve riduzione della frequenza dei sinistri. Complessivamente l’importanza che il settore assicurativo sta assumendo nel nostro Paese è dimostrato anche dalla crescita della raccolta premi sul PIL, che è passata dal 7,4% nel 2013 all’8,9% nel 2014.”