I giorni e le ore passano inesorabili e per salvare il Fondo Pensione Agenti di tempo ne è rimasto veramente poco. Al di là del fumo sollevato da chi ha cercato di scavalcare gli organismi di rappresentanza, la palla è sempre ferma al centro del campo. Tutto sembra fermo in attesa del fischio finale. Manca forse una reale volontà ad evitare il peggio?
Sembrerebbe di no, perché non sono mancati gli interventi e le proposte. Forse sono state persino troppe le voci che hanno creato un certo qual senso di confusione, invece di cantare in coro. Ma si sa, l’argomento è molto delicato, gli interessi sono diversi e risolvere il rebus non è affar semplice.
Sta di fatto che anche l’ultimo tentativo è finito nel cestino. Infatti, l’Ania ha respinto la proposta transattiva di Sna, per il riequilibrio del bilancio prospettico del Fondo Pensione Agenti, formalizzata con la condivisione del Comitato dei presidenti dei Gruppi aziendali agenti (la grande maggioranza dei quali iscritta a Sna).
Ora non resta che attendere le decisioni del Ministero del Lavoro e precisamente del Sottosegretario di Stato, sen. Massimo Cassano, che dovrà stabilire se chiudere il tavolo di mediazione o se intervenire con un ultimo atto propositivo per un’eventuale accordo in extremis.