Di Gigi Giudice
“Si certifica che il Signor Vittorio Zenith è ricoverato presso la nostra unità dal 7 luglio 2011 per Tetraparesi, sindrome centro midollare da incidente domestico, mielopatia cervicale spondilogena da C4 a C7….Si prevede che il ricovero possa protrarsi per altri 2 mesi, salvo complicazioni.”
Fu lui stesso,Vittorio Zenith, a inviarmi questo messaggio via Internet, seguito da una lunga telefonata con la quale mi spiegò in dettaglio – ridendo – cosa gli era capitato. Aggiungendo che comunque sarebbe rientrato presto in azione, nonostante l’handicap. “Ho troppe cose da fare! Mi aiutano e devo aiutare gli Amici del Lago, quelli di Emergency, quelli del Gruppo Agenti UIA, dello Sna, dell’ANPI, del Partito democratico, dell’Adozione Bambini cambogiani, di UEA… ”
E il 21 gennaio, a un anno dalla scomparsa, è stata l’Unione Europea Assicuratori, in collaborazione con le organizzazioni cui Vittorio aveva dato molto di sé, a promuovere al Palacongressi di Arona una giornata per ricordare: “Un maestro per tanti, un esempio per tutti”
Marina Robino, componente del consiglio UEA, ha condotto la sequenza di interventi rimarcando come Vittorio avesse la capacità di trasmettere, senza svolazzi o compiacimenti, la sua più forte convinzione : se soccorri il prossimo, soprattutto quando è in difficoltà, ne avrai un ritorno positivo. E vivrai in pace con te stesso e con il resto degli umani. “Fa’ che le cose avvengano” era solito intercalare. Anche di fronte a quelle che il conformismo della gente giudica utopie. Come l’idea di arrivare a qualificare meglio l’immagine assicurativa istituendo un “topic” specifico alla Università Bocconi.
Un obiettivo cui bisognerà approdare in omaggio alla sua memoria.
Importante è impegnarsi a fare, “l’entendance suivrà”. Dare l’esempio, agire in anticipo. In modo che altri si aggreghino e si vada avanti tutti insieme, ha sottolineato Claudio Peverelli, vicesindaco di Arona. Definendo improprio ricordare Zenith al passato: la sua generosità, il suo lucido spirito critico costituiscono un patrimonio che lo rendono sempre presente.
A chi ha avuto la fortuna di operare accanto a lui tocca proseguire le iniziative a favore della gente del Lago, delle popolazioni indigenti dei paesi lontani. Con Franco Barbieri, vicepresidente di UEA, a ribadire l’importanza del lavoro svolto a favore dei colleghi. In maniera rigorosa e autorevole, mitigando talvolta certe analisi spietate con un approccio soft.
Una capacità empatica che – ha ricordato Carlo Colombo, consigliere UEA – “il Comandante Z” trasmetteva agli interlocutori, anche attraverso le esondazioni di e-mail che inviava tamburo battente riguardanti i mille versanti in cui era immerso. Quel suo “spendersi per gli altri”, in inesausta allegria per sdrammatizzare le situazioni più ardue, è una delle caratteristiche che lo rendevano “fratello di tutti”. Come fraterno è stato il rapporto con Franco Moretti, socio UEA e compagno di cento imprese, sovente costellate di difficoltà. Che Vittorio affrontava affidandosi al buon senso, in una dimensione mirata a considerarle “normali”.
Per Claudio Demozzi, presidente del Sindacato Nazionale Agenti, era ammirevole la sua capacità di comporre le controversie, oltre che per l’equilibrio e la disponibilità a essere utile ai colleghi che chiedevano consigli e aiuti. Senza perdere la calma, mai stanco nel trovare soluzioni.
Attento a capire– secondo Tonino Rosato, co-presidente dell’Associazione Agenti Allianz – le ragioni e visioni altrui. Nell’ottica costante di aggregare, di non dividere.
Venire in soccorso ai colleghi, essere utile. Attento a difendere il plurimandato come un diritto di piena dignità professionale.
A Massimo Michaud, per comprenderne la personalità e le qualità, è bastata la volta che Vittorio Zenith gli si presentò – quando era amministratore delegato di Allianz – per chiedergli, senza preamboli, un aiuto economico a favore dell’Adozione dei Bambini Cambogiani.
Associazione che, grazie alla tenacia e alla abnegazione del gruppo di persone che Zenith è stato capace di coinvolgere, è diventata un volano di iniziative umanitarie, illustrate da Natalia Gentile e da Elena Dragoni vicesegretario del Sindacato Nazionale Agenti.
La quale ha raccontato di aver avuto la fortuna di “aprirsi la mente” alla professione agenziale usufruendo dei consigli di Vittorio e di essersi trovata nelle condizioni di non riflettere un minuto quando trovò assolutamente naturale, al termine di un Congresso agenti, imbarcarsi con un gruppo di amici di Arona sull’aereo per la Cambogia . Aveva intuito la sua predisposizione a sentirsi appagata facendo del bene agli altri.
Zenith – lo ha ricordato Roberto Panetto, missionario laico in collegamento streaming dalla Cambogia – era impegnato da molti anni, con il Don Bosco Children Fund, nel programma di sostegno a distanza degli orfanotrofi e delle scuole della Cambogia e nel programma “La gioventù: il collegamento al futuro”. Vittorio, con il suo entusiasmo contagioso e la sua concretezza ha portato a raggiungere risultati inimmaginabili.
Come sorprendenti per numero e per sostanza sono le iniziative degli Amici del Lago di Arona. Lo ha spiegato Massimiliano Caligara, confermando l’efficacia del dinamismo propulsivo e dirompente con cui Zenith è riuscito a smuovere dai pregiudizi e dall’ignavia un’intera comunità. Oltre alla cura della natura e dell’ambiente, restano esemplari i progetti di solidarietà sociale, tra cui la rete “Nondisolopane” e l’impiego in cantieri di lavoro soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà.
Dopo il saluto portato da Fabio, a nome di Emergency, organizzazione per la quale Vittorio aveva fatto la sua parte fin dalla fondazione, Federico Zenith , il figlio, è intervenuto per un commosso ringraziamento per le dimostrazioni di affetto tributate a un padre che – testuali parole- sentiva molto al telefono. Dal momento che – come si sa – oltre che dall’attività professionale era assorbito su una molteplicità di fronti che lo portavano un po’ ovunque.
(per inciso: “Vedremo mai San Satiro?” era la frase con cui concludevo i miei frequenti colloqui con Vittorio. E infatti non sono riuscito a portarlo a vedere una delle meraviglie dell’architettura bramantesca, pur a pochi passi dalla sede dell’UIA e di Allianz ).
“Quella di Vittorio – come dimostra la folta adesione alla giornata del suo ricordo – è stata una vita spesa bene. Gli si deve eterna riconoscenza per la sua mirabolante capacità di far emergere, di ognuno di quelli che lo hanno conosciuto, la parte migliore.” Queste le parole con cui il presidente di UEA, Roberto Conforti, vincendo il magòne, ha concluso.