Il 70% delle famiglie italiane è in crisi moderata o grave di risparmio, galleggia o ha eroso le sue riserve. E’ questa la fotografia scattata dall’indagine Acri-Ipsos su “Gli Italiani e il Risparmio”.
In particolare, aumentano al 22% le “famiglie che galleggiano”, cioè quelle che hanno speso tutto senza fare ricorso a risparmi/debiti e pensano che lo stesso avverrà nel prossimo anno, oppure hanno fatto ricorso a risparmi/debiti, ma pensano di risparmiare di più nei prossimi dodici mesi.
Le famiglie col risparmio in discesa – che sono riuscite a risparmiare, ma temono di risparmiare meno nei prossimi dodici mesi – sono l’11% (-2 punti percentuali rispetto al 2013, +1 rispetto al 2012), mentre quelle “in crisi moderata di risparmio” – che hanno consumato tutto il reddito e nei prossimi 12 mesi temono di risparmiare meno – sono il 16% (-2 punti percentuali sul 2013 e uguali al 2012).
Le famiglie in crisi grave di risparmio, quelle cioè che hanno fatto ricorso ai risparmi accumulati e a debiti (famiglie in “saldo negativo”) e pensano che la situazione del prossimo anno sarà identica o si aggraverà:
sono il 21%, poco più di 1 italiano su 5, in diminuzione (-4 punti percentuali rispetto al 2013, -5 rispetto al 2012).
Infine, le famiglie con trend di risparmio positivo, che hanno risparmiato nell’ultimo anno e lo faranno di più o nella stessa misura anche nei prossimi 12 mesi, sono il 20%, in forte crescita (+6 punti percentuali rispetto al 2013 e +4 rispetto al 2012, quando il dato era il 16%).
Le famiglie con risparmio in risalita – hanno speso tutto senza fare ricorso a risparmi/debiti, ma nei prossimi dodici mesi pensano di risparmiare di più – sono il 4% in diminuzione (rispetto al 5% del 2013 e costanti rispetto al 2012 e al 2011).
In generale non aumentano le famiglie che sono riuscite a risparmiare perché la percentuale sale dal 36% del 2013 al 37% del 2014. Il Nord Est, invece, è l’area dove quest’anno più famiglie sono riuscite a risparmiare effettivamente, salendo dal 36% al 42%.
L’indagine rivela anche che tutti i settori hanno subito ampie contrazioni negli ultimi due anni ad eccezione dei medicinali. In questo caso – pur dominando la stabilità, con il 60% di italiani che dichiara di farne un uso uguale al passato – coloro che ne hanno incrementato il consumo (30%) sono assai più di coloro che lo hanno ridotto (10%); il saldo è, dunque, positivo e persino superiore a quello del 2013 (+20 punti percentuali nel 2014, +18 nel 2013).
Un incremento elevato dei medicinali si registra anche presso le famiglie che hanno sperimento importanti difficoltà nel mantenere il proprio tenore di vita.
Viaggi e vacanze sono stati ridotti negli ultimi anni dal 60% degli italiani, contro il 6% che li ha incrementati; il saldo negativo è di 54 punti percentuali, stabile rispetto ai 55 del 2013. Il 34% ha tenuto costanti i consumi di viaggi e vacanze.
Il 59% degli italiani dichiara di aver ridotto la propria frequenza nei ristoranti, bar e pizzerie negli ultimi 2-3 anni, solo il 4% dichiara di averla incrementata e il 37% di averla tenuta costante. Cinema, teatro e concerti registrano una contrazione presso il 55% degli italiani, solo il 4% ne ha incrementato la fruizione; il 41% è stabile.
Per quanto riguarda vestiario, abbigliamento e accessori si registra una riduzione presso il 52% degli italiani, un incremento presso il 7%, mentre il 41% dichiara di non averlo modificato.