Nel primo semestre 2014 la raccolta premi realizzata complessivamente nei rami vita e danni dalle imprese nazionali e dalle Rappresentanze in Italia di imprese extra S.E.E. sale a 72.114 milioni di euro, con un incremento del 20,7% rispetto al corrispondente periodo del 2013, secondo i dati raccolti dall’IVASS.
In particolare lo sviluppo della raccolta è da imputare ai rami vita i cui premi, pari a 55.599 milioni di euro, mostrano una incremento del 30,5%, con un’incidenza sul portafoglio globale vita e danni che si attesta al 77,1% (71,3% nello stesso periodo del 2013); invece, il portafoglio danni, che totalizza 16.515 milioni di euro, si riduce del 3,8%, con un’incidenza del 22,9% sul portafoglio globale (28,7% nell’analogo periodo del 2013).
Tali variazioni sono influenzate dall’uscita dal portafoglio diretto italiano di una impresa nazionale esercente i rami danni di modeste dimensioni (0,3% del mercato danni), il cui portafoglio è stato totalmente assegnato nel corso dell’ultimo trimestre del 2013 a una Rappresentanza in Italia di impresa con sede legale in altro Stato S.E.E. Le medesime variazioni calcolate a perimetro di imprese omogeneo (ossia escludendo anche dai dati relativi al primo semestre del 2013 la raccolta premi della suddetta impresa), evidenzierebbero, per le imprese nazionali e le Rappresentanze in Italia di imprese extra S.E.E., una crescita della raccolta complessiva (vita e danni) pari al 20,8% mentre per i rami danni si osserverebbe una riduzione del 3,4%.
Rami vita
Il ramo I (assicurazioni sulla durata della vita umana), con 43.385 milioni di euro, mostra un incremento del 40,6% rispetto al primo semestre 2013; il ramo III (assicurazioni le cui prestazioni principali sono direttamente collegate al valore di quote di OICR o di fondi interni ovvero a indici o ad altri valori di riferimento), con 9.322 milioni di euro, si riduce dell’1% rispetto al corrispondente periodo del 2013; la raccolta del ramo V (operazioni di capitalizzazione) ammonta a 2.184 milioni di euro, con un incremento del 35,1%. Tali rami incidono sul totale premi vita rispettivamente per il 78%, per il 16,8% e per il 3,9% (rispettivamente il 72,4%, il 22,1% e il 3,8% nello stesso periodo del 2013).
Per quanto riguarda i restanti rami, i premi del ramo VI (fondi pensione: 623 milioni di euro, con un decremento dello 0,4% rispetto al primo semestre 2013) rappresentano l’1,1% del portafoglio vita (1,5% nel primo semestre 2013). La raccolta relativa alle assicurazioni di ramo IV (assicurazioni malattia a lungo termine non rescindibili: 38 milioni di euro) e alle assicurazioni complementari (48 milioni di euro) incide, infine, per il restante 0,2% sul totale premi vita (come nel corrispondente periodo del 2013).
Con riferimento ai patrimoni gestiti dalle imprese di assicurazione per i fondi pensione, essi sono pari, nel complesso, a 12.869 milioni di euro, con un incremento del 10,5% rispetto alla situazione risultante al 30 giugno 2013. Alla fine del primo semestre 2014 il patrimonio complessivo gestito relativo ai fondi pensione è così ripartito: fondi pensione aperti (5.949 milioni di euro), fondi pensione negoziali con garanzia (4.036 milioni di euro), fondi pensione negoziali senza garanzia non ricompresi nel ramo VI (2.884 milioni di euro).
Da evidenziare che il calo dei patrimoni gestiti per i fondi negoziali senza garanzia è da imputare alla scadenza del mandato di gestione di un’impresa assicurativa che ha riguardato linee di investimento di fondi di cospicua entità.
Dalla ripartizione per canale distributivo della raccolta premi (Allegato – Tav. 2), emerge che gli sportelli bancari e postali intermediano il 65,3% del portafoglio vita (in forte crescita rispetto al 57,7% del primo semestre 2013). Seguono i promotori finanziari (14,4%, in calo di circa cinque punti percentuali rispetto al 19,3% dell’analogo periodo del 2013), le agenzie con mandato (11,9%, in calo rispetto al 13,1% nel primo semestre del 2013), le agenzie in economia e gerenze (7,3% rispetto all’8,6% nel corrispondente periodo del 2013), i broker (0,7% rispetto all’1,1% del 2013) e le altre forme di vendita diretta (0,4%, in confronto allo 0,2% del 2013).
La nuova produzione emessa (Allegato – Tav. 3) si attesta a 40.189 milioni di euro, in crescita del 41,3% rispetto al primo semestre 2013.
In particolare per quanto riguarda l’andamento della nuova produzione dei principali rami, si osserva che il ramo I, con 30.280 milioni di euro, mostra un incremento del 53,9% rispetto al primo semestre 2013; il ramo III, con 7.806 milioni di euro, si incrementa del 2,6% rispetto all’analogo periodo del 2013; la nuova produzione del ramo V ammonta a 1.789 milioni di euro, con un incremento del 111%. Tali rami incidono sul totale della nuova produzione vita rispettivamente per il 75,3%, per il 19,4% e per il 4,5% (rispettivamente il 69,1%, il 26,8% e il 3% nel primo semestre 2013). Per quanto riguarda i restanti rami, la nuova produzione di ramo VI (303 milioni di euro), IV (5 milioni di euro) e delle assicurazioni complementari (5 milioni di euro) rappresenta nel complesso lo 0,8% del totale rami vita (1,1% nel primo semestre 2013).
Rami danni
I dati relativi alla raccolta realizzata nei rami danni dalle imprese nazionali e dalle Rappresentanze in Italia di imprese extra S.E.E. sono riportati in modo dettagliato nell’Allegato – Tav. 4, dalla quale emerge che il suesposto calo generale della raccolta rispetto al primo semestre 2013 (-3,8%, corrispondente al -3,4% a perimetro di imprese omogeneo) è determinato, come specificato nel prosieguo, dalla riduzione del comparto auto e dalla sostanziale tenuta degli altri rami danni.
Infatti, Il portafoglio premi dei rami R.C. autoveicoli terrestri e R.C. veicoli marittimi, lacustri e fluviali ammonta complessivamente a 8.032 milioni di euro, presentando un decremento del 7,3% rispetto al primo semestre 2013 (-6,7% a termini omogenei), con un’incidenza del 48,6% sul totale rami danni (50,5% nel primo semestre 2013) e del 14,5% sulla raccolta complessiva vita e danni (11,1% nel primo semestre 2013). Sommando anche la raccolta del ramo Corpi di veicoli terrestri, pari a 1.239 milioni di euro, anch’essa in calo (-3%, corrispondente al -2,7% a perimetro di imprese omogeneo), il portafoglio complessivo del Comparto auto si attesta a 9.271 milioni di euro, con una riduzione del 6,7% rispetto alla prima metà del 2013 (-6,2% a termini omogenei di confronto) e con una incidenza sul totale danni pari al 56,1% (in calo rispetto al 57,9% del primo semestre 2013).
Per quanto riguarda gli altri rami, che nel loro complesso presentano un leggero incremento dello 0,3% (0,4% a termini omogenei) quelli con produzione più elevata, e quindi con maggiore quota sul totale, sono: Infortuni con l’8,7% (8,4% nel primo semestre 2013), Altri danni ai beni con l’8,1% (7,4%), R.C. generale con l’8% (7,8% nell’analogo semestre 2013), Incendio ed elementi naturali con il 6,2% (6%) e Malattia con il 6,1% (6%). Da ultimo si segnala il calo dell’incidenza del ramo credito, già in atto dal 2011, da ascrivere principalmente a operazioni di trasferimento di portafoglio a favore di Rappresentanze in Italia di imprese con sede legale in altri Stati dello S.E.E.. Tali operazioni hanno interessato, in misura significativa, anche i rami Cauzione e Tutela legale.
L’analisi per canale distributivo continua a evidenziare la preponderanza della raccolta attraverso le agenzie con mandato, che collocano l’80,5% del portafoglio danni (81,1% nel primo semestre 2013) e l’86,6% del portafoglio relativo al solo ramo R.C. auto (86,3% nello stesso periodo del 2013). La quota intermediata dalle altre forme di vendita diretta, con riguardo alla globalità del portafoglio danni si attesta al 5,6% (rispetto al 6% nel primo semestre 2013), mentre con riferimento al solo ramo R.C. auto all’8,3% (8,6% nell’analogo periodo del 2013).