Gli assicuratori europei stanno sviluppando sempre maggior interesse per il rischio. È quanto emerge da uno studio realizzato dal The Economist Intelligence Unit per Blackrock.

Questo studio, che si basa su interviste con 243 manager di gruppi assicurativi mondiali, di cui metà provenienti dalla regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), rivela l’importanza per le compagnie di mantenere rendimenti dignitosi al fine di poter gestire i passivi: il 33% degli intervistati indica di avere in progetto di aumentare l’esposizione al rischio nei prossimi tre anni, mentre il 52% non intende cambiare il proprio profilo.

In un contesto di crescita economica stagnante e di bassi tassi di interesse, sempre più attori prevedono di ripensare alla loro strategia di investimento, rivolgendosi verso altre tipologie di investimenti che consentano di realizzare migliori rendimenti, come gli investimenti nei mercati privati.

Secondo lo studio il numero di assicuratori che detengono nel portafoglio una proporzione superiore al 15% sul mercato privato è più che quadruplicato in quattro anni, passando dal 6 al 26%.

Nel corso dei prossimi tre anni, questa percentuale dovrebbe raggiungere il 46%: “In Europa questa politica di diversificazione è stata intrapresa in particolare sotto l’influenza dei preparativi a Solvency II”, spiega Patrick Liedtke, managing director di Blackrock. 

Secondo lo studio i portafogli di titoli immobiliari o il debito legato alle infrastrutture sono tipologie di asset che avranno un’importanza crescente nei portafogli di investimento futuri.

Non mancano tuttavia le sfide: l’accesso alle opportunità di investimento sui mercati privati può rivelarsi complesso per le compagnie che presentano profili di rischio diversi, soprattutto in relazione a quanto esige la direttiva Solvency II in termini di reporting.