Con un certo ritardo Eurostat ha diffuso i dati infortunistici europei per l’anno 2011, quantificando in circa 3,4 milioni i casi registrati nell’Ue (4.141 gli eventi mortali) con una riduzione rispettivamente del 15% e del 16% rispetto al 2008.
Lo stesso Eurostat ha, però, più volte espresso la raccomandazione di non utilizzare i dati assoluti per confronti tra Paesi ma soltanto a livello globale Ue.
La metodologia Esaw prende in considerazione per un confronto più omogeneo il tasso di incidenza standardizzato, che rappresenta il numero di infortuni sul lavoro indennizzati (esclusi quelli in itinere) in ciascun anno per 100.000 occupati e per le sole 13 sezioni Nace comuni. I dati 2011, relativi ai tassi standardizzati di incidenza infortunistica, mostrano per l’Italia un valore pari a 2.092 infortuni per 100.000 occupati, registrando una riduzione dell’11,4% rispetto al 2008 e collocandosi al di sotto di quello rilevato per Spagna (3.432), Francia (2.953) e Germania (2.443), contro una media stimata per la Ue 27 pari a 1.820. Anche per il genere femminile il nostro Paese presenta un tasso (1.305) più contenuto di Francia (1.906) e Spagna (1.888), ma non della Germania (1.054). Ancora non disponibili i tassi 2011 per i casi mortali.
Fonte: Dati INAIL