Munich Re ha concluso il primo trimestre con un calo del 4,7% dell’utile netto a 924 mln euro da 970 mln euro nell’analogo periodo dell’anno scorso.
Il dato è legato a una flessione della raccolta premi e agli effetti valutari negativi, che non sono stati controbilanciati dal calo dei costi delle polizze.
Il risultato operativo è stato pari a 1,30 mld, in leggero calo rispetto a 1,37 mld di un anno prima
I premi lordi si sono attestati a 12,92 mld euro nel periodo considerato.
Il gruppo tedesco prevede per il 2014 premi lordi pari a 48 mld euro, a fronte di una precedente stima di 50 mld euro, in scia al rafforzamento dell’euro contro diverse valute tra cui il dollaro statunitense, quello canadese e quello australiano.
Nella riassicurazione il risultato operativo è stato di 991 mln, in calo rispetto a 1,12 mld di un anno prima. I premi lordi sono scesi dell’1,6% a 6,9 mld. Il risultato consolidato è calato a 750 mln rispetto agli 828 mln del I trim 2013. Il combined ratio è stato pari a 86,9% con le catastrofi naturali che hanno pesato per circa 36 mln, contro i 24 mln di un anno prima e le catastrofi causate dall’uomo per 3,3 mld (contro gli 82 mln del I trim 2013).
Nell’assicurazione il risultato operativo è sceso a 282 mln contro i 205 di un anno prima mentre il risultato consolidato ha totalizzato 154 mln contro i 117 del 2013. I premi totali sono scesi dell’1,4% a 4,83 mld.
Per Munich Health il risultato operativo è dimezzato a 25 mln contro i 48 del I trim 2013 e il risultato consolidato è stato di 20 mln contro i 37 di un anno prima. Anche i premi sono risultati in calo a 1,50 mld contro 1,67 di un anno prima.
Negli investimenti il risultato è stato di 2,1 mld, in miglioramento del 3,1%.
Il CFO Jörg Schneider si è dichiarato soddisfatto dei risultati e ha detto che nonostante gli effetti negativi della valuta gli obiettivi trimestrali sono stati sostanzialmente raggiunti e il gruppo è ottimista sul raggiungimento del target di utile a 3 mld per l’intero anno. I premi 2014 dovrebbero attestarsi a 48 mld, in calo rispetto al target di 50 mld annunciato (principalmente a causa dell’effetto valuta).