Nella rilevazione del 2012, l’Indagine sui bilanci delle famiglie italiane condotta con cadenza biennale dalla Banca d’Italia ha raccolto, come nelle precedenti rilevazioni, informazioni sulle coperture assicurative in possesso delle famiglie.
Nella sezione del questionario dedicata si domanda alle famiglie se uno o più membri del nucleo familiare sia in possesso di una polizza sanitaria (intesa come polizza malattia o infortuni, o entrambi) e quanto si è speso nell’anno per acquistarla.
Nel 2012 la percentuale delle famiglie in possesso di almeno una polizza malattia era il 4,3%, in forte calo rispetto a quanto rilevato nel 2010 (5,5%); in termini assoluti le famiglie assicurate erano circa 1 milione (1,2 milioni nel 2010), su un totale di 24 milioni.
La diffusione delle coperture sanitarie è diminuita in tutte le aree geografiche, in particolar modo al Centro, dove la quota di famiglie assicurata si è ridotta di oltre due punti percentuali
(dal 7,2% nel 2010 al 5,1% nel 2012); al Nord la diminuzione è stata di oltre un punto (da 7,6% a 6,3%), mentre al Sud la percentuale di famiglie assicurate è scesa al di sotto del 1% (1,3% nel 2010).
Nel 2012 si è fortemente ridotta la diffusione di polizze tra famiglie con capofamiglia lavoratore autonomo assicurate, scesa sotto l’11% da oltre il 14% nel 2010.
Sono diminuiti gli assicurati tra i lavoratori dipendenti (dal 6,5% nel 2010 al 4,4% nel 2012), mentre è rimasta pressoché costante la percentuale di famiglie assicurate tra quelle con capofamiglia in condizioni non professionali (2,5% nel 2012, 2,3% nel 2010).
Nel 2012 la percentuale di famiglie con almeno una copertura sanitaria si è ridotta in tutte le classi di reddito, tranne nel secondo quintile, dove è aumentata di quasi un punto percentuale (dall’1,3% al 2,1%).
La contrazione è stata particolarmente pronunciata tra le famiglie con capofamiglia con reddito nel quintile più alto della distribuzione, dove la diffusione di polizze è scesa di quasi 4 punti percentuali (dal 16,8% al 13,1%), seguita dalla diminuzione di oltre un punto della quota di famiglie assicurate appartenenti al terzo quintile (dal 3,6% al 2,3%).
Fonte: ANIA Trends