L’Outlook annuale di BlackRock sul settore assicurativo evidenzia come nel 2014 le assicurazioni dovranno probabilmente riesaminare l’esposizione al reddito fisso dei loro portafogli d’investimento, optando per nuovi strumenti finanziari. In tal modo, le assicurazioni potranno dare una risposta concreta ad un contesto di mercato caratterizzato da tassi di interesse ancora bassi, da cambiamenti normativi incombenti e timori sulla redditività.
Le compagnie assicurative hanno necessità di avere flussi di cassa prevedibili a copertura degli obblighi nei confronti dei sottoscrittori ma a causa dei tassi bassi, dei limiti imposti dalle nuove normative e dai costi da sostenere, gli investimenti in strumenti obbligazionari tradizionali riescono difficilmente a generare un livello di reddito sufficiente per coprire le passività e offrire alla clientela prodotti competitivi.
David Lomas, Responsabile del Gruppo Financial Institutions di BlackRock e autore del Global Insurance Industry Outlook, afferma: “Per gli assicuratori è un momento critico, non solo perché la redditività dell’industria risulta penalizzata non solo dagli scarsi rendimenti degli investimenti obbligazionari tradizionali, ma anche dagli ulteriori costi che potrebbero scaturire da nuove regolamentazioni”.
Fonti di reddito alternative
BlackRock prevede che i rischi presenti sui mercati tradizionali spingeranno gli assicuratori ad aumentare l’esposizione dei loro portafogli verso fonti di reddito più alternative, quali per esempio gli attivi bancari collateralizzati e il debito infrastrutturale, nonché le obbligazioni immobiliari e gli strumenti di debito mezzanino.
Si tratta di uno sviluppo importante, perché storicamente le compagnie assicurative hanno sempre odottato un approccio prudenziale, senza mai adottare queste tipologie di investimenti su larga scala. Negli ultimi tre anni queste tipologie di prodotto gestiti da BlackRock per conto di compagnie assicurative si sono quintuplicate.
Un recente studio di BlackRock condotto tra 20 primarie compagnie assicurative con un patrimonio di 2.000 miliardi di dollari ha rivelato che il 60 percento intende aumentare l’allocazione al settore immobiliare, il 50 percento prevede di investire maggiormente in asset quali le infrastrutture, e un terzo intende aumentare l’esposizione verso il private equity.
“Le compagnie assicurative cercano di ottenere rendimenti decorrelati attraverso la diversificazione degli investimenti, e sono molto più propensi ad assumersi maggiori rischi di illiquidità per conseguire i rendimenti che necessitano”, aggiunge Lomas.
Le sfide normative
Secondo BlackRock, in vista dell’adozione di normative quali la Own Risk and Solvency Assessment negli Stati Uniti e la direttiva Solvency II in Europa, le compagnie di assicurazione dovranno aggiornare i propri sistemi di gestione del rischio e ampliare il personale specializzato per far fronte ai crescenti requisiti normativi e di rendicontazione.
Al contempo, è da considerare che la deregolamentazione del settore assicurativo asiatico porterà le compagnie assicurative a investire in mercati più lontani, in cerca di rendimento e diversificazione.
Secondo Lomas, “l’uso efficiente del capitale e la compliance degli investimenti saranno senza dubbio temi determinanti per l’andamento dell’attività a livello globale”.
Redditività e impatto sul business
L’Outlook di BlackRock avverte inoltre che la domanda e la disponibilità di capitale alternativo, quali i titoli collegati ad assicurazioni, alimenteranno le pressioni sui prezzi della riassicurazione, indebolendo ulteriormente la redditività delle compagnie assicurative.
A fronte di tale scenario, BlackRock si aspetta che gli assicuratori faranno maggiore ricorso agli ETF per ottenere un’esposizione liquida e meno costosa verso molti mercati del credito.
“In ultima analisi – conclude Lomas – se i margini diminuiscono e i costi dell’attività continuano ad aumentare, le compagnie di assicurazione si vedranno costrette a interrompere l’offerta di alcune linee di prodotto meno redditizie, con l’inevitabile conseguenza di una scelta più ridotta per il consumatore finale”.