Secondo un’indagine che Allianz Global Assistance ha commissionato a Customized Research Analysis, La survey è stata eseguita a marzo 2013 con tecnica di rilevazione CAVI/CAMI, su un campione rappresentativo della popolazione italiana, costituito da 2.010 persone di età superiore ai 18 anni che fanno parte di 1.000 famiglie, tra i viaggiatori italiani è ancora poco diffusa la cultura dell’assicurazione viaggi. Benché il 68,3% degli italiani conosca le polizze viaggio,solo il 14,5% le ha acquistate almeno una volta negli ultimi 3 anni: più del 60% l’ha fatto in un’agenzia di viaggio, circa un quarto on line.
Chi acquista questi tipi di polizze è abituato a viaggiare spesso, si reca prevalentemente in mete a lungo raggio, per periodi tendenzialmente più lunghi. Dalla survey emerge, infatti, che il 28,3% degli italiani che acquistano le assicurazioni viaggio è un hard-traveller, il 50,4% viaggia prevalentemente in destinazioni extra europee ed il 35,3% lo fa tendenzialmente per periodi più lunghi, superiori ai 14 giorni.
Le polizze più note tra gli italiani sono assistenza sanitaria e copertura spese mediche (45,9%), copertura smarrimento o danneggiamento del bagaglio (36,8%) e copertura annullamento del viaggio (30,1%).
Nonostante il 46% degli italiani conosca le polizze di assistenza sanitaria e copertura spese mediche, solo il 7,9% le ha acquistate almeno una volta. Tra chi le ha comperate, 1 persona su 3 ha preferito affidarsi a un’agenzia di viaggio in grado di consigliarlo nella scelta, valutando non solo il prezzo, ma anche eventuali esclusioni e limitazioni da tenere in considerazione a seconda delle esigenze e del tipo di viaggio.
Pur essendo nota solo al 30% degli italiani, che conoscono invece meglio la copertura per lo smarrimento o il danneggiamento del bagaglio (36,8%), la copertura relativa all’annullamento del viaggio ha una penetrazione maggiore tra gli acquirenti di polizze viaggio. Tra i servizi per il viaggio risulta, infatti, essere la più utilizzata dopo l’assistenza sanitaria.
Anche se la cultura dell’assicurazione viaggi non si è ancora affermata in Italia, il 16% degli intervistati prevede comunque di acquistare in futuro una polizza di assistenza sanitaria e copertura spese mediche, il 10% una copertura per lo smarrimento o il danneggiamento del bagaglio e il 6,7% una copertura per annullamento del viaggio.
Nonostante la diffusione ancora limitata di queste polizze tra gli italiani, la percentuale di interventi, soprattutto di natura medica, è piuttosto alta, anche se spesso fortunatamente riguarda cause banali. Come dimostrano i dati relativi alle richieste di assistenza effettuate dagli assicurati negli ultimi 10 mesi dell’annoDati rilevati da Allianz Global Assistance analizzando le richieste di assistenza pervenute alla propria centrale operativa nel periodo gennaio-ottobre 2013., nel 2013 Allianz Global Assistance ha ricevuto 54.371 chiamate mediche, in media 5.437 chiamate al mese, da viaggiatori che hanno contattato la centrale operativa per richiedere informazioni, consulenze mediche o interventi sanitari per problemi di lieve entità. Fortunatamente, il 92,8% dei turisti che richiede l’intervento dell’assicurazione viaggi quando è in vacanza, lo fa per curare semplici malanni o piccoli infortuni. Solo il 7,2% chiede assistenza per problemi più gravi perché necessita di un trasporto sanitario, di un’operazione chirurgica o dell’intervento di un ortopedico.
Dalle statistiche di Allianz Global Assistance risulta, in particolare,che durante le vacanze invernaliDati rilevati da Allianz Global Assistance analizzando le richieste di assistenza pervenute alla propria centrale operativa nel periodo dicembre 2012 – febbraio 2013. vengono richiesti interventi sanitari per infreddature e malesseri di stagione (73,7%)e infortuni capitati in villeggiatura (25,4%). Le malattie più ricorrenti sono semplici malanni come febbre, influenza e bronchite (23,3%),seguite da dissenteria e gastroenterite (11%) che colpiscono principalmente chi si reca in paesi caldi, mentre la maggior parte degli infortuni registrati, è da imputarsi a cadute, soprattutto sulle piste da sci (19%),non a caso in cima alla lista ci sono fratture (19%), contusioni, distorsioni e traumi (14%).