Il Cda della Fondazione Carige, che ha all’ordine del giorno la redazione della lista da presentare in vista del rinnovo del Cda di B.Carige originariamente in calendario martedì prossimo 3 settembre, slitterà di un giorno al 4 settembre.
E’ quanto apprende MF Dowjones da una fonte vicina al dossier che sottolinea come lo slittamento della riunione del board si è resa necessaria dopo la convocazione del Consiglio di B.Carige, il 2 settembre, per l’illustrazione da parte degli ispettori Bankitalia dell’esito dell’ispezione condotta sulla banca. Nel dettaglio il giorno in più dovrebbe consentire ai consiglieri espressione della fondazione di prepararsi per l’esposizione delle conclusioni dell’ispezione al board della Fondazione. In ogni caso lo slittamento del consiglio non avrà alcun impatto pratico visto che il termine ultimo per la presentazione delle liste scade il 5 settembre. Per quanto riguarda il totonomine relativo al successore di Giovannni Alberto Berneschi alla carica di presidente della banca il nome in questo momento in pole position è quello di PierGiorgio Alberti. Sanremese, classe 1943, Alberti è al tempo stesso una garanzia di continuità del legame con la Liguria, e una garanzia di respiro nazionale e internazionale alla luce dei molti incarichi ricoperti in carriera. Già consigliere della banca, spiega la fonte, è considerato uno dei profili maggiormente adatti a traghettare la banca del post Berneschi.
Un’altra candidatura che è tenuta in massima considerazione è quella di Alessandro Repetto, anch’egli consigliere di B.Carige oltre che ex presidente della Provincia di Genova. Ed è proprio il legame di Repetto con la politica che viene visto come un possibile handicap in questa fase di rinnovamento della banca. Sembra invece perdere spessore la candidatura a presidente di Cesare Castelbarco Albani. Castelbabrco Albani è in consiglio in quota ai francesi di Bpce e, spiega la fonte, sembrerebbe strano che la Fondazione candidi un presidente che rischierebbe di essere espressione diretta di un altro azionista.
Il rinnovo della governance è ancora un cantiere aperto. Fra le poche certezze c’è che il nuovo Cda avrà tre rappresentanti femminili. Per quanto riguarda l’eventualità di introdurre nel breve termine la figura dell’a.d., il tema è oggetto di analisi ma non è detto che questa modifica possa essere effettuata nel breve termine.

Alcuni osservatori genovesi, ricordando che la Fondazione ha piene sintonia con il management operativo della banca,  in primis col d.g. Ennio La Monica, spiegano che se deciderà di creare subito la figura dell’amministratore delegato questo lo si capirà scorrendo i nomi della sua lista per il rinnovo del Cda. Se in  lista ci sarà il nome di La Monica, allora  vorrà dire che il procedimento di creazione della figura dell’a.d. ha subito un’accelerazione e che il nuovo ceo sarà l’attuale  d.g.. Se questo non accadrà allora è molto facile che questa variazione della governance venga accantonata almeno per un  po’ e che si continui con un presidente, non più operativo, affiancato da un direttore generale.