I danni globali causati dai disastri naturali durante la prima metà del 2013 sono inferiori alle medie decennali (2003-2012), secondo Impact Forecasting.
I danni economici soni state di 85 miliardi di dollari (il 15% in meno rispetto alla media decennale, di 100 miliardi di dollari) e i danni assicurati sono stati di 20 miliardi di dollari (il 20% in meno rispetto alla media decennale, di 25 miliardi di dollari).
Le alluvioni sono state il disastro più costoso durante la prima metà del 2013, e rappresentano il 42% del danno economico e il 43% del danno assicurato degli eventi significativi registrati in Europa, Asia, Canada, e Australia.
Ammontavano al 24% i danni globali economici coperti da assicurazione, valore sotto la media decennale, del 28%. La maggior disparità tra le perdite economiche e quelle assicurate è indicativa dei multipli eventi catastrofici significativi che sono capitati in zone dove la penetrazione assicurativa o la copertura specifica da pericolo rimane bassa.
Approssimativamente, il 50% dei danni assicurati durante la prima metà del 2013 si è verificato negli Stati Uniti, -83% rispetto alla prima metà del 2012.
Secondo Impact Forecasting, da una prospettiva del danno economico, il disastro naturale più costoso durante la prima metà del 2013 è stata l’enorme inondazione in Europa centrale in maggio e giugno. Quasi il 25% delle perdite economiche (22 miliardi di dollari) durante la prima metà del 2013 sono attribuibili a quell’evento.
Il secondo evento più costoso è stato il terremoto di magnitudo 6.6 con epicentro nella provincia di Sichuan, Cina, il 20 aprile; il governo cinese ha elencato i costi di ricostruzione, pari a 14 miliardi di dollari. Anche il pericolo di siccità ha causato grandi danni durante il periodo, con la soglia del miliardo di dollari registrati negli eventi in Brasile (8,3 miliardi di dollari), Cina (4,2 miliardi di dollari), e Nuova Zelanda (1,6 miliardi di dollari).