Il bilancio provvisorio delle inondazioni che hanno colpito Germania, Austria e Repubblica Ceca nei giorni scorsi è al momento di 14 morti e numerosi dispersi. Difficile invece ancora un calcolo dei danni.
Secondo l’associazione delle imprese tedesche, la GDV, (Gesamtverband der Deutschen Versicherungswirtschaft), bisognerà attendere il rientrare dell’emergenza e probabilmente la fine della prossima settimana per una prima stima dei danni.
Nel 2002, alluvioni altrettanto pesanti avevano colpito l’Europa causando 13 mld di euro di danni di cui 1,8 mld assicurati.
Non esiste nei paesi colpiti un dispositivo obbligatorio di assicurazione contro le catastrofi naturali e solo il 32% delle abitazioni è assicurato contro le inondazioni.
Secondo quanto precisa un portavoce di Allianz, che sta inviando i propri esperti sul posto e sta cercando di dare assistenza immediata ai propri assicurati, aziende e privati, la copertura contro le catastrofi naturali viene sottoscritta a supplemento della polizza abitazione, ma circa l’1% delle case è soggetta ad esclusione perché sita in zone regolarmente inondate.
Secondo una recente valutazione pubblicata dallEEA sugli impatti del cambiamento climatico in Europa, inondazioni, tempeste e altri eventi idro-meteorologici sono responsabili di circa i due terzi di tutti i costi per i danni da disastri naturali, che sono cresciuti a partire dal 1980.
L’aumento dei costi legati ad eventi meteo estremi è dovuto a diversi fattori: l’uso di suolo, l’aumento della popolazione, la collocazione di molte attività umane ed economiche in zone a rischio. Inoltre, l’aumento delle temperature in Europa potrebbe intensificare il ciclo dell’acqua, portando ad alluvioni più intense e frequenti in molte regioni del continente.
Secondo un rapporto dell’EEA sull’adattamento urbano al cambiamento climatico, circa un quinto delle città europee con più di 100.000 abitanti è molto vulnerabile alle inondazioni fluviali.