Generali Assicurazioni si riorganizza in Italia creando “5 poli, ognuno per una specializzazione di business”. Lo afferma in un’intervista alla Stampa, Raffaele Agrusti, country manager di Generali Ass. riferendosi alla riorganizzazione del gruppo, che prende corpo in Italia, con i marchi destinati a passare a regime da 10 a 3: Generali, Alleanza e Genertel. Agrusti assicura che un brand storico come Toro non scomparirà: sulle prime “sarà affiancato da quello del Leone in co-branding, poi valuteremo il da farsi”. Il manager assicura “vantaggi tangibili per il gruppo, i suoi dipendenti, le reti” dal nuovo assetto “teso allo sviluppo del business italiano”.
“Partiamo da Torino: sarà il polo di eccellenza del business auto, che vale il 50% dei premi danni del gruppo. E avrà tutte le attività accessorie a tale business: dall’Information technology al controllo di gestione, fino al marketing di prodotto. Roma sarà specializzata nel ramo danni non auto, gestirà i contratti degli enti pubblici, le relative gare, i rischi agricoli, i reclami e il customer service. A Mogliano Veneto, dove avrà sede Generali Italia, saranno concentrati il ramo vita e la previdenza integrativa, il ramo danni per le Pmi, oltre all’It, il back office e i servizi amministrativi già riuniti qui in precedenza. A Milano andranno il ramo corporate, i sinistri, e la sede di Alleanza. Genertel sarà a Trieste”.
Tra il personale non sono previsti trasferimenti, “piuttosto riconversioni professionali significative”. I lavoratori coinvolti sono “circa 5 mila persone su 14.100 lavoratori totali. Non parlerei di esuberi. Puntiamo piuttosto a fare ricorso all’internalizzazione di alcune attività”. Per i dipendenti “si tratta di un passaggio complesso e sfidante. Puntiamo allo sviluppo delle competenze dei nostri collaboratori, anziché chiudere sedi come Torino e Roma. Abbiamo cercato il minor impatto sociale possibile, coinvolgendo appieno nel processo i rappresentanti dei lavoratori”.
“Avvicineremo le direzioni commerciali: per il Nord-ovest sarà a Torino, come Roma sarà il riferimento per il Centro-sud e Mogliano per il Nord-est. Il timore di alcuni agenti, in particolare di Toro o Lloyd Italico, che per effetto dell’operazione possano divenire subagenti non ha fondamento. In considerazione dei diversi modelli di business, gli attuali schemi di provvigioni sulle prime saranno preservati”.
Sui tempi, “con il sì dell’Ivass, a luglio è prevista la nascita di Generali Italia: subito la fusione di Ina, poi a novembre si aggiungerà Toro. Entro la fine del prossimo anno ci sarà l’integrazione operativa, nel 2015 quella commerciale. Il progetto e’ quinquennale, ma nei primi tre contiamo di svilupparne l’80% delle potenzialità”, conclude.