La BaFin potrebbe avviare una serie di indagini sulle banche della Germania in scia alla vicenda dei paradisi fiscali emersa dai documenti noti come “OffshoreLeaks”.
Lo ha rivelato il numero uno , l’autorità’ tedesca di vigilanza dei mercati finanziari, Elke Koenig, in un’intervista a Der Spiegel.
L’evasione fiscale non e’ fondamentalmente di responsabilità della BaFin, ma “se abbiamo indicazioni che un istituto di credito viola sistematicamente il diritto tributario, o facilita tali violazioni, faremo delle indagini come autorità bancarie”, ha spiegato Elke. “Le banche hanno una responsabilità particolare”.
International Consortium of Investigative Journalists ha diffuso alcuni documenti da cui emerge un elenco di 120.000 società e fiduciarie off-shore utilizzate da 130.000 persone di oltre 170 paesi. “Molte delle banche più importanti del mondo, tra cui Ubs e Deutsche Bank, hanno operato in modo aggressivo per fornire ai propri clienti la possibilità di utilizzare imprese nelle Isole Vergini britanniche e in altri rifugi paradisi fiscali”, ha accusato l’Icij.
Deutsche Bank ha replicato alle accuse precisando che del rispetto delle normative fiscali sono responsabili i clienti non la banca. “Deutsche Bank offre i suoi servizi a clienti facoltosi sulla base del fatto che gli stessi clienti rispettano tutte le leggi fiscali in vigore. Nel Sud-est asiatico, le attività di gestione patrimoniale di Deutsche Bank offre i propri prodotti e servizi principalmente a clienti locali”, ha sottolineato un portavoce della banca tedesca.
Il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble ha accolto con favore la pubblicazione dei report del consorzio perché sostiene la sua lotta all’evasione fiscale.