Secondo un primo bilancio da parte della Federazione delle compagnie francesi (FFSA) dell’anno chiusosi da poco, l’assicurazione francese ha resistito alla crisi, ma ha accusato il colpo,

Il presidente della FFSA Bernard Spitz ha voluto essere rassicurante e ottimista, nonostante un anno difficile che ha mostrato quali siano i tre rischi maggiori per il sistema: la crisi della zona euro, Solvency II e la fiscalità del risparmio.

Nessuna catastrofe su nessuno di questi punti, ma alla fine il 2012 si è rivelato un anno più complesso, dal punto di vista macro-economico, con un PIL a +0,1% (contro il+1,7% del 2011), un calo del risparmio delle famiglie (-0,1%), basso investimento delle imprese e un tasso di disoccupazione ormai superiore al 10% (10,5%). Sul piano finanziario invece il CAC 40 è migliorato del 15% e la crisi del debito sovrano si è allontanata.

Per il settore assicurativo francese, uno dei fatti più significativi è la raccolta negativa nel ramo vita per 3,4 mld di euro, un jamais vu da quando esistono le statistiche della professione. A titolo comparativo la raccolta netta degli ultimi 9 anni si è stabilita in media sui 43 mld. Anche nel “terribile” 2008 era stata di 28,4 mld.

I premi sono calati dell8% a 114,2 mld, mentre le prestazioni e i riscatti sono cresciuti dell’1% a 117,6 mld.

Sul fronte dei rami danni invece i premi crescono del 4% a 49,8 mld.

Tutti i settori sono in crescita (+3% auto, +6% multirischi abitazione, +3% danni ai beni professionisti, +4% RCG, +6% negli altri rami), salvo il settore costruzione(-1%). Tuttavia la crescita della raccolta è in gran parte derivante dagli aggiustamenti tariffari.

La sinistrosità è in crescita del 4% in generale e ciò malgrado l’assenza di catastrofi naturali di grande portata (per lo più i danni sono legati al lungo freddo del febbraio 2012, alla crescita del costo medio degli incendi o all’aumento dei furti). La FFSA anticipa un combined ratio del 102% nell’auto e del 106% nell’abitazione.