Unipol intende uniformarsi integralmente a quanto disposto dalla Consob.
Lo si legge in una lettera che Unipol ha inviato a Premafin, FonSai e Milano Ass in risposta alla richiesta di “fornire quanto prima, e comunque entro il termine dell’assemblea di Premafin del 12 giugno, le motivazioni per le quali la decisione irrevocabile” di Jonella e Paolo Ligresti “di non rinunziare al recesso nel contesto della fusione e ai benefici della manleva non sarebbe idonea a rendere irrealizzabile la condizione sospensiva” dell’accordo del 29 gennaio 2012.
La compagnia bolognese, dopo aver ringraziato il Comitato Parti Correlate e il Cda di Premafin per aver accettato la controproposta di Ugf, spiega che l’impegno di manleva, “non essendo ancora efficace, in quanto sospensivamente condizionato alla sottoscrizione da parte di Ugf dell’aumento di capitale di Premafin, può essere limitato, e comunque Ugf lo limiterà, nella sua portata ai soli consiglieri e sindaci che non rivestano anche, direttamente o indirettamente, la qualità di azionisti di Premafin, in conformità con quanto contenuto nel provvedimento Consob”.
Inoltre, spiega ancora Unipol, “il progetto di fusione escluderà esplicitamente la spettanza del diritto di recesso in favore degli ‘azionisti di riferimento Premafin’, così come definito nel provvedimento Consob“. La compagnia bolognese ha basato la sua analisi tenendo conto proprio di quanto rilevato dalla Commissione “in merito ai dubbi circa l’operatività’ della disciplina in materia di recesso nell’ipotesi in cui un soggetto passi dalla posizione di holding all’esercizio diretto dell’attività’ operativa in precedenza svolta dalla controllata” e con riguardo al fatto che “pare almeno discutibile che il diritto in questione possa spettare a soggetti (i precedenti azionisti di controllo) che hanno comunque contribuito in modo determinante alla realizzazione dell’operazione nella sua interezza”. Restano ferme le valutazioni sull’operatività’ della disciplina del recesso alla fusione di Premafin nella propria controllata FonSai, anche nel contesto di quanto richiesto da FonSai stessa nella sua comunicazione del 23 maggio.
Unipol, nella chiusura della missiva, conferma la “ferma determinazione a portare avanti il progetto di integrazione, a partire dall’aumento di capitale di Premafin finalizzato a garantire la continuità aziendale della vostra società” e confida di aver fornito ai consiglieri “le informazioni richieste”.

Intanto l’assemblea dei soci di Premafin, i fratelli Ligresti hanno votato a favore dell’aumento di capitale da 400 milioni riservato a Unipol, nonostante l’arrivo della lettera sopra citata dell’Unipol. I Ligresti tuttavia, pur dando l’ok all’aumento, hanno chiesto che il cda di Premafin valuti ipotesi alternative migliorative rispetto a quella di Unipol. «L’importante – ha dichiarato Paolo Ligresti – è quello che è avvenuto oggi. Guardiamo ai fatti, l’assemblea ha dato il via libera al bilancio e all’aumento di capitale. Ora spetta al cda di Premafin valutare e esprimersi sulla lettera inviata oggi da Unipol». Il professore Giorgio De Nova, interpellato da Premafin per un parere legale, ha spiegato: «Gli impegni di manleva non sono revocabili e quindi la revoca fatta da Unipol è senza effetto» … come andrà a finire?