A fine marzo 2012 grazie all’attività commerciale delle reti, la raccolta diretta di Cariparma C.Agricole ha continuato a crescere in tutti i segmenti (+ 16% su base annua e + 3% nel primo trimestre rispetto al trimestre precedente).
Queste performance, spiega una nota, non hanno tuttavia penalizzato la raccolta indiretta, caratterizzata da una produzione vita in aumento dell’11% su base annua e rimasta quasi stabile rispetto al quarto trimestre 2011 (- 1%). Contemporaneamente, in un mercato in ripiego, gli impieghi restano pressoché invariati nel primo trimestre 2012 rispetto al trimestre precedente (-0,6%).
L’abbinamento di questi due effetti permette di ottenere un’eccedenza raccolta/crediti di 1,3 miliardi di euro a fine marzo 2012. In termini di risultati, i proventi operativi netti aumentano del 3,5% nel primo trimestre rispetto al quarto trimestre 2011, che costituiva una base di riferimento contenuta. Gli oneri diminuiscono del 6,4% nel primo trimestre rispetto al quarto trimestre 2011, grazie al calo dei costi di integrazione. Cariparma ha inoltre elaborato un programma di riduzione dei costi per il 2012. Il costo del rischio si attesta a 88 punti base rispetto agli impieghi pari, ad una flessione in termini di valore del 22,4% rispetto al quarto trimestre 2011, valore di riferimento elevato. A fine di contenere il costo del rischio, Cariparma ha avviato un processo di ottimizzazione delle procedure di recupero crediti. Infine, la modifica della legislazione italiana per il calcolo delle sofferenze ha avuto un impatto solo marginale sull’evoluzione del costo del rischio. In totale, il tasso di copertura aumenta di 0,4 punti percentuali nel primo trimestre 2012 rispetto al trimestre precedente. Il contributo di Cariparma al risultato netto di Gruppo ammonta a 31 mln euro, con una flessione del 26,2% nel primo trimestre 2012 rispetto al quarto trimestre 2011.