L’autorità britannica preposta al controllo dei servizi finanziari ha comminato a Willis Limited, sussidiaria di Willis Group Holding, una multa record di 6,895 mln £ (7,813 mln €) per mancati controlli anti-corruzione. Si tratta della contravvenzione più alta inflitta dall’UK Financial Services Authority (FSA) in relazione ai sistemi anti-corruzione e anti-riciclaggio.
Secondo l’FSA, le falle nel sistema di controllo predisposto da Willis hanno generato un rischio inaccettabile che i pagamenti fatti da Willis Limited a terzi all’estero potessero essere usati per scopi illegali. L’ammontare complessivamente gestito dal broker per conto di terzi fra gennaio 2005 e dicembre 2009 ha totalizzato 27 mln £ (30,6 mln €), peraltro in giurisdizioni ad alto rischio.
L’FSA ha in particolare notato che Willis aveva identificato pagamenti per 227 mila $ (158 mila €) in giurisdizioni ad alto rischio come sospette. Si trattava di operazioni in corso in Egitto e in Russia, che sono state segnalate all’agenzia contro il crimine organizzato. Secondo quanto scoperto dall’FSA, in molti casi Willis Limited non ha effettuato gli opportuni controlli di due diligence e non ha verificato che i pagamenti a terzi all’estero non avessero fini illegali.
Commentando l’accaduto, Tracey McDermott, direttore del dipartimento contro il crimine finanziario dell’FSA, si è detta delusa. L’autorità britannica ha infatti più volte sottolineato all’industria assicurativa l’importanza dei controlli anti-corruzione e ha adottato misure punitive. “Il coinvolgimento di istituti finanziari britannici in attività di corruzione o potenzialmente illegali mina l’integrità dell’intero settore finanziario britannico”, ha aggiunto McDermott.
Willis ha cooperato con l’autorità britannica, raggiungendo un accordo già nelle fasi iniziali dell’investigazione. Il broker ha avuto diritto ad uno sconto del 30%, senza il quale la multa sarebbe stata di 9,85 mln £ (11,16 mln €).
Willis ha fatto sapere di aver preso le necessarie misure per rimediare alle falle del suo sistema di controllo e ha sottolineato che dall’indagine dell’FSA è emerso che né il broker né terzi con cui ha operato erano coinvolti in attività illegali.
Fonte: Commercial Risk Europe