di Anna Messia
Gli agenti assicurativi di Allianz in Italia, sono più di 1.500, potranno distribuire alcune polizze di Generali Italia e quelli della compagnia del gruppo Generali , a loro volta, avranno nello scaffale prodotti del colosso tedesco. È questa la conseguenza dell’accordo quadro di collaborazione raggiunto dall’Associazione Agenti Allianz (Aaa) e dal gruppo Agenti Assicurazione Toro (Gaat). Dopo una serie di incontri preliminari, i due presidenti degli agenti Umberto D’Andrea (di Aaa) e Roberto Salvi (di Gaat) hanno siglato un accordo quadro finalizzato a promuovere e disciplinare la collaborazione reciproca tra gli intermediari iscritti ai due gruppi. Sono potenzialmente coinvolti più di 1.800 agenti, di cui 300 Toro, confluita in Generali Italia, che potranno collaborare sfruttando le norme contenute nel decreto Sviluppo bis del 2012, che consente agli agenti di compagnie differenti di cooperare, scambiandosi prodotti e accordandosi sulle provvigioni con il vantaggio di arricchire la propria gamma d’offerta. Ma non sempre è facile mettere in pratica le potenzialità offerte dalla legge. L’accordo quadro raggiunto tra gli agentiAllianz e Toro intende proprio semplificare gli aspetti burocratici, dando un modello di riferimento ai professionisti delle due compagnie, tra cui non mancano agenti a loro volta plurimandatari. Ora dovranno essere loro a dare concretezza all’accordo firmato da D’Andrea e Salvi.
Le premesse dell’accordo «sono fondate sulla centralità dell’agente nella distribuzione dei prodotti assicurativi e nella sua esigenza di offrire il miglior servizio al cliente, anche attraverso prodotti di altre compagnie, nel rispetto dell’Ordinamento giuridico vigente», hanno dichiarato gli agenti. «Siamo molto soddisfatti dell’accordo raggiunto» ha detto Umberto D’Andrea, a margine dell’incontro. «Permetterà ai nostri associati di ampliare il perimetro del business e di offrire al cliente maggiori stimoli e opportunità, con reciproco vantaggio per tutti». Mentre Roberto Salvi ha espresso «piena soddisfazione» e ha evidenziato che «gli agenti che vorranno sfruttare l’opportunità delle collaborazioni A con A, (ovvero agenti con agenti, ndr) potranno farlo, avvalendosi dei supporti previsti dall’accordo, predisposti grazie alla consulenza di professionisti di elevato standing che assisteranno i colleghi anche in tutte le fasi attuative». (riproduzione riservata)