Nonostante il rimbalzo degli ultimi giorni, Piazza Affari resta in negativo da inizio anno del 10%. Sono stati toccati i minimi? Conviene entrare a questi livelli sui mercati? Dall’oro al petrolio, passando per lo spinoso caso Mps , Giacomo Campora, ad di Allianz Bank, nella trasmissione Partita Doppia di Class Cnbc, illustra quali sono le opportunità di investimento in questo momento ad alta volatilità.
E non mancano alcune note di ottimismo.
Domanda. L’inizio 2016 è stato il peggiore per i mercati da sempre. E adesso?
Risposta. Siamo scesi talmente che non vorrei dire che scenderemo ancora. Siamo arrivati a un livello da cui si può ripartire se prevale l’idea che le economie stanno migliorando. I dati macro sono quasi tutti in crescita, soprattutto negli Stati Uniti, la principale economia nel mondo. La Cina rallenta ma ha comunque dati di crescita molto robusti, anche più alti delle peggiori previsioni.
D. E l’Europa?
R. La situazione vede una Germania che rallenta e un’Italia in leggerissimo miglioramento. In più la discesa del petrolio non è necessariamente una cattiva notizia, perché non lo produciamo ma lo consumiamo abbondantemente. Per l’Europa è una notizia buona e lo è anche per il Giappone. Ci sono politiche monetarie estremamente espansive, anche se la Fed per la prima volta ha invertito la tendenza dei tassi dopo moltissimi anni. Un po’ di pulizia nel mercato c’è stata, in alcuni titoli è stata veramente selvaggia, ma a mio modo di vedere da qui in avanti si può rischiare con maggiore tranquillità rispetto a prima.
D. Quindi è pronto a rientrare?
R. A questi livelli bilancerei il portafoglio in maniera più aggressiva. Se prima avevo ad esempio 30% in azioni e 70% in obbligazioni oggi posso tranquillamente spostarmi con un 10% in più in azioni e un 10% in meno in obbligazioni.
D. In questa analisi mancano gli Stati Uniti.
R. La difficoltà della borsa americana si spiega con la correzione dei titoli che avevano corso di più: Netflix, Amazon, Google, ma anche e soprattutto con le difficoltà del settore energetico e del biopharma. Il primo soffre del prezzo del petrolio, il secondo aveva corso tanto, come il settore tecnologico, d’altronde.
D. Come spiega le pesanti vendite che si sono abbattute sulle banche e in particolare su Mps ?
R. Si è andati al di là di quello che è ragionevole. Detto questo, le banche sono istituzioni delicate e per questo vigilate molto attentamente. Gli istituti che non hanno un capitale più che robusto sono difficilmente difendibili dalle ondate di panico di borsa. Questo è successo su Monte Paschi , su Carige e su Unicredit , ciascuna in maniera diversa.
D. A breve dovrebbe arrivare la soluzione della bad bank per risolvere il problema dei crediti in sofferenza delle banche italiane. Arriva troppo tardi?
R. Sarebbe auspicabile una soluzione a breve sulla bad bank su cui scaricare, per una percentuale ragionevole del valore, questi crediti non performanti, anche perché sono una zavorra su tutto il sistema economico. C’è un effetto di circolo virtuoso, quando si fa una bad bank, perché si libera anche energia positiva per ripartire. Detto questo, ci sono regole europee che apparentemente ci impediscono di fare questo.
D. Le tensioni tra Roma e Bruxelles non aiutano
R. Credo che faccia molto bene Matteo Renzi a fare la voce grossa in Europa e a far sentire il peso dell’Italia nel continente. Noi siamo un’economia di grandissima importanza a livello globale. Ricordo che sui dati 2014 della Banca Mondiale il pil dell’Italia è superiore a quello dell’India.
D. A fine anno i livelli di borsa saranno più alti o più bassi di quelli di questi giorni?
R. Se parliamo di borsa americana saranno più alti, di borsa giapponese più alti, sulla borsa italiana è complicato perché venivamo da un anno molto buono. (riproduzione riservata)