Il 2015 è stato un anno record per le operazioni di aggregazione. Secondo i dati resi noti da Willis Towers Watson, il numero di deal conclusi, che rispondevano ai requisiti richiesti dall’indagine, ha raggiunto il massimo storico di 1.041, con un record di 307 nel quarto trimestre, il dato migliore di ogni singolo trimestre dal 2008, anno in cui l’indagine è stata realizzata per la prima volta. I mega deal (oltre i 10 miliardi di dollari, pari a 9,24 mld euro) completati sono stati 22 (cinque nel solo quarto trimestre).

«Il 2015 è stato un anno incredibile», ha sottolineato Andrea Scaffidi, senior consultant di Willis Towers Watson Italia. «Abbiamo visto chiudersi un numero eccezionale di deal di grandi dimensioni. Inoltre il mercato m&a ha dimostrato una forza notevole, superando per la prima volta il numero di mille deal conclusi in un anno. Il 2015 non è però stato solo un anno caratterizzato da un’elevata attività: gli acquirer hanno infatti continuato a realizzare valore e l’indagine mostra 12 mesi consecutivi di sovra performance».

La ricerca evidenzia che nel 2015, in tutti i settori, i compratori hanno sovraperformato i loro tre indici con Materials (25%), Industriali (18%), Alta tecnologia (14%) e Sanità (9%), al di sopra del 2014 rispettivamente del 6, 8, 9 e 7%. Dal punto di vista regionale, il Nord America continua a registrare il più alto numero di operazioni (448), seguito da Asia-Pacifico (342) e dall’Europa (180); sono state 31 le iniziative portate a termine nel resto del mondo.

Instabilità politica ed economica saranno invece i temi dominanti per il 2016: una serie di eventi quali ulteriori rialzi dei tassi americani, le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, una potenziale uscita del Regno Unito dall’Unione europea, l’incertezza politica del Vecchio continente e la volatilità del mercato cinese potrebbero avere un impatto notevole. Continueranno i mega-deal, concludono gli esperti di Willis Towers Watson, ma essi potrebbero mascherare un graduale rallentamento dell’attività e i bassi prezzi delle materie prime creeranno altre opportunità nel settore estrattivo e oil&gas.

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