di Anna Messia
Francesco Caio accelera su assicurazioni e fondi creando nel gruppo Poste una nuova funzione, il cui coordinamento è stato affidato a Maria Bianca Farina. La crescita degli asset nel risparmio rappresenta, del resto, un obiettivo centrale del piano industriale di Poste Italiane , che prevede di raggiungere 500 miliardi di euro in gestione entro il 2019.
Ma si tratta di una sfida tutt’altro che facile: i tassi d’interesse rasoterra costringono Poste a innovare i prodotti del passato, utilizzando un po’ meno titoli di Stato e qualche azione in più. Stando però bene attenti a non aumentare troppo il pericolo di perdite per i clienti del gruppo, tradizionalmente poco avvezzi al rischio e fedeli al brand di Poste Italiane , che finora ha dato sicurezza. Una trasformazione che richiede quindi una buona dose di equilibrismo e di capacità tecniche, che l’amministratore delegato di Poste ha deciso di accelerare poco prima della pausa di Natale chiamando in campo Farina.
Caio, il 23 dicembre ha creato una nuova funzione di gruppo, alle sue dirette dipendenze. Si tratta in particolare di una struttura dedicata al risparmio gestito e ai prodotti assicurativi affidata all’amministratore delegato di Poste Vita e Poste Assicura, che dal 15 dicembre è anche la prima presidente donna dell’Ania. Con la sua nomina al vertice dell’associazione delle compagnie italiane sembra che Farina fosse destinata a lasciare, nel giro di un semestre o poco più, la guida operativa di Poste Vita, rimanendo però nel gruppo. Ma per ora non c’è alcuna indicazione in tal senso. Anzi. Nel suo nuovo incarico Farina avrà il coordinamento del gruppo Poste Vita e della società del risparmio gestito, BancoPosta fondi sgr, ma si occuperà anche della valorizzazione, ai fini dello sviluppo dell’offerta, della partecipazione del 10,3% acquisita a luglio in Anima holding con un investimento di 210 milioni. A fine settembre è iniziato il collocamento del primo fondo comune di investimento in partnership con Anima , denominato BancoPosta evoluzione 3D, ma siamo solo all’inizio. «Il filo conduttore che lega le diverse iniziative di sviluppo del gruppo per i prossimi anni è rappresentato dalla capacità di introdurre elementi di innovazione nei nostri core business mantenendo immutate le caratteristiche identitarie che ci hanno reso riconoscibili e apprezzati dal mercato», scrive Caio nell’ordine di servizio che ha dato vita alla riorganizzazione. Spiegando che una delle maggiori sfide è la capacità di rafforzare l’azione di Poste Italiane «nel mondo della raccolta e gestione del risparmio, da sempre parte integrante della missione istituzionale del gruppo, arricchendo la gamma dei prodotti». Il fine è creare ulteriori prospettive di rendimento per i clienti e per il gruppo «in uno scenario di mercato sempre più complesso, potenziando, con le corrette modalità, il nostro portafoglio di offerta e agevolando l’affinamento dei nostri target di clientela tradizionali», chiude l’amministratore delegato. (riproduzione riservata)