Le vendite di corporate bond effettuate a livello globale hanno superato la soglia dei 2 mila miliardi di dollari per il quarto anno consecutivo, segno che la politica monetaria accomodante portata avanti dalle banche centrali incoraggia le aziende ad approfittare di un contesto caratterizzato da bassi tassi di interesse. Stando ai dati di Dealogic, le recenti offerte di società come l’americana Whole foods, la svizzera LafargeHolcim e l’austriaca Omv hanno fatto volare il totale globale a 2.010 miliardi di dollari. La cifra, che esclude le emissioni delle banche, è comunque inferiore al record di 2.270 miliardi dell’anno scorso.
Le offerte denominate in euro da parte di emittenti non europei sono aumentate tra ottobre e la metà di novembre a un totale di 107,8 miliardi di dollari, superando per la prima volta i 100 miliardi, dopo che la Bce si è detta pronta a espandere il piano di quantitative easing.
«La tendenza è destinata a continuare e il numero di società che cercano accesso ai mercati europei come fonte di finanziamento può solo crescere», ha detto Fraser Lundie, responsabile della divisione credito di Hermes investment management.
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