Il Montepaschi Siena torna profittevole nei primi nove mesi dell’anno, mettendo a segno un utile netto di 84,7 milioni che si confronta con la perdita di 1,14 miliardi dello stesso periodo del 2014. Il risultato del terzo trimestre è stato negativo per 109 milioni, in netto miglioramento rispetto al rosso di 796,7 mln di dodici mesi prima. Il dato del 2015 ha risentito della chiusura dell’operazione Alexandria per circa 88 mln di euro netti. A fine settembre il Common Equity Tier 1 ratio fully loaded era all’11,7%.
Il margine di interesse si è attestato a 1,74 miliardi, in crescita del 12,1% grazie al minore importo medio dei Nuovi strumenti finanziari (Nsf) e al miglioramento della forbice media: effetti positivi parzialmente compensati dal calo degli impieghi fruttiferi medi e dalla flessione del rendimento del portafoglio. Le commissioni nette sono salite a 1,358 mld (+5,1%) grazie all’aumento dei proventi da gestione del risparmio (+16%), sostenute sia dai collocamenti (+14,3%) sia dal continuing (+18,3%). Sono state contabilizzate rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti per circa 1,414 miliardi (-42,6%). I volumi di raccolta complessiva sono ammontati a circa 231 miliardi (-0,7% su dicembre 2014), con una ricomposizione delle masse verso forme di risparmio gestito. I crediti verso la clientela si sono attestati a circa 113 mld, in flessione sia rispetto a giugno (-4,2%) sia rispetto a fine 2014 (-6%).
«I risultati del terzo trimestre sono stati impattati dalla chiusura dell’operazione Alexandria», ha sottolineato l’a.d. Fabrizio Viola. «Questo è l’elemento più importante del trimestre. L’operazione ci consente di ridurre il rischio del nostro stato patrimoniale». Per quanto riguarda il capitale, «siamo riusciti a migliorare la posizione di liquidità, che resta solida». Viola ha precisato che è stata chiusa con successo una cessione di crediti deteriorati (Npl) per circa un miliardo nel mese di giugno «e stiamo lavorando su un altro miliardo e 100 di crediti deteriorati, che verranno probabilmente ceduti entro la fine dell’anno. Continueremo con la cessione di crediti deteriorati. Il mio obiettivo è quello di incrementare il target e ridurre l’orizzonte temporale per raggiungere l’obiettivo».
Proprio in quest’ottica si pone la questione della remunerazione degli azionisti, perché l’istituto senese potrà tornare a distribuire un dividendo prima del 2018 «solo se la Bce lo permetterà, ha ricordato Viola, e Francoforte «oggi non ce lo permette». Le motivazioni dell’Eurotower «sono abbastanza chiare: prima dobbiamo migliorare la nostra posizione di capitale e dobbiamo risolvere il problema dei crediti deteriorati. Non vedo nei miei schermi una cedola nel breve termine».
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