Unipol ha archiviato i primi nove mesi dell’anno con un utile netto consolidato di 594 milioni, in aumento del 37,8% su base annua. La raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, è ammontata a 12.082 mln (-9,5%) risentendo degli effetti della cessione del ramo d’azienda ad Allianz: al netto di tale cessione, il calo della raccolta premi sarebbe del 6,2%. Per quanto riguarda il settore danni, la raccolta diretta è stata di 5.671 mln (-12,5%), la raccolta premi auto di 3.298 mln (-16,4%), la raccolta nel comparto non auto di 2.373 mln (-6,3%). Il combined ratio era al 95,2% rispetto al 93,8% dello stesso periodo del 2014. Nel settore vita la raccolta diretta si è attestata a 6.411 mln (-6,8%). Per il settore bancario, il risultato economico lordo era positivo per 8 mln (22 mln a settembre 2014).
Quanto alla controllata UnipolSai, l’utile netto consolidato è stato pari a 602 mln, in crescita dell’1,6% su base annua. La raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, è ammontata a 10.163 mln (-14,4%) per effetto della cessione del ramo d’azienda ad Allianz: diversamente il calo sarebbe del 10,9%. Nei danni la raccolta diretta diminuita del 13,2% a 5.252 mln, con un combined ratio al 95,7% rispetto al 94,4% precedente. Il settore vita ha visto la raccolta diretta scendere del 15,7% a 4.911 milioni.
L’amministratore delegato di Unipol, Carlo Cimbri, ha spiegato che, una volta terminato il piano industriale triennale a seguito dell’acquisizione di Fondiaria Sai, all’interno di Unipol potranno esserci ulteriori esuberi. Cimbri ha aggiunto che non è mai stata presa in considerazione la possibilità di un «accorciamento e schiacciamento fra Ugf e UnipolSai»: in questo momento il gruppo bolognese sta continuando a lavorare per collocare il ramo banca all’interno di un gruppo più grande.
I mercati hanno promosso i risultati economici delle due società: Unipol ha guadagnato il 7,34% a 4,594 euro e UnipolSai è avanzato del 2,92% a 2,324 euro.
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