Utile netto in crescita dell’8,7% su base annua a 1,7 miliardi nel periodo gennaio-settembre per Generali, che ha già superato il risultato dell’intero 2014. Il risultato operativo consolidato è stato di 3,8 miliardi (3,6 mld) e i premi complessivi sono aumentati del 5,1% a 54,2 mld. La redditività tecnica è migliorata, con un combined ratio al 92,7%.
Per quanto riguarda il segmento vita, i premi hanno raggiunto i 38,425 mld, registrando una crescita del 7%, e la raccolta netta è triplicata a 11 mld. Il risultato operativo è salito del 3,9% a 2,338 mld. Nei danni, i premi hanno evidenziato un incremento dello 0,8% a 15,775 mld, il risultato operativo è migliorato del 4,8% a 1,605 mld.
Nel terzo trimestre il risultato operativo consolidato è ammontato a 1,061 mld (1,17 mld nel 2014) e l’utile netto a 420 mln (513 mln). «Siamo fiduciosi di poter terminare il 2015 con un utile netto significativamente superiore a quello del 2014, anche per effetto del buon contributo che ci attendiamo dall’ultimo trimestre dell’anno», ha dichiarato il responsabile finanziario Alberto Minali, aggiungendo che «c’è spazio per aumentare il dividendo, ma è un tema da non affrontare ora perché mancano ancora tre mesi alla fine dell’esercizio». Minali ha ribadito che «non c’è una relazione diretta tra utile netto e ammontare del dividendo, confermiamo che pagheremo un dividendo cumulato sopra i 5 miliardi di euro» entro la fine del 2018. Sul fronte strategico, il direttore finanziario ha spiegato che in questo momento non sono in programma acquisizioni. Diverso il discorso per la controllata Banca Generali, che invece «giocherà un ruolo di consolidatore nel mercato».
A piazza Affari il titolo Generali ha chiuso in ribasso dell’1,15% a 17,2 euro.
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