di Anna Messia
Generali esce dalla lista dei nove gruppi assicurativi sistemici a livello mondiale. A deciderlo è stato ieri il Financial Stability Board, che a novembre di ogni anno assieme alle autorità nazionali aggiorna l’elenco delle assicurazioni considerate sistemiche. L’Fsb quest’anno ha rimosso la compagnia italiana, che era stata inserita a luglio 2013, aggiungendo al suo posto l’olandese Aegon .
Si tratta di una notizia positiva per il gruppo guidato da Mario Greco, perché i gruppi sistemici a partite dal 2019 saranno obbligati a disporre di un buffer di capitale aggiuntivo a copertura dei propri rischi. La decisione del Financial Stability Board non è stata ancora motivata dall’organismo internazionale chiamato a monitorare il sistema finanziario mondiale, ma è stata probabilmente favorita dalla decisione di Generali di cedere lo scorso settembre a Btg Pactual la controllata nel private banking, Banca Svizzera Italia (Bsi); va però notato che la lista del Financial Stability Board viene aggiornata alla luce dei dati del 2014 in base a una metodologia messa a punto dalla Iais, l’associazione internazionale dei supervisori che è in fase di ulteriore messa a punto. Così come da rivedere è la formula per il calcolo del capitale aggiuntivo che sarà richiesto ai gruppi too big to fail (troppo grandi per fallire), che le autorità stanno mettendo a punto in questi mesi.
Tutta la normativa è insomma in fase di definizione e anche la lista degli aggregati sistemici sarà probabilmente più volte aggiornata da qui al 2019. Ma la notizia dell’uscita dell’elenco diGenerali è stata subito valutata positivamente dagli analisti. Quelli di Banca Akros, per esempio, hanno confermato la raccomandazione «accumulate» sul titolo Generali con target price a 19 euro. Equita sim (che ha un giudizio hold sul titolo e un prezzo obiettivo a 19,5 euro) ha invece parlato di «un’ottima notizia, perché, come nel caso delle banche, i global Sifi (le istituzioni finanziare di rilevanza europea, ndr) devono avere un buffer aggiuntivo di capitale». Mentre Icbpi ha confermato sul titolo la raccomandazione buy.Oggi intanto si riunirà il consiglio di amministrazione di Generali per approvare i risultati del terzo trimestre, che saranno comunicati al mercato domani mattina. Gli analisti prevedono in media un utile netto del periodo di 505 milioni di euro, che porterebbe il risultato dall’inizio dell’anno a 1,812 miliardi, in crescita rispetto agli 1,588 miliardi dello stesso periodo del 2014. Ma c’è anche chi si spinge oltre. Come Jp Morgan Cazenove, che ha fissato l’asticella dell’utile netto del terzo trimestre a 525 milioni e stima un utile operativo di 1,276 miliardi. Mentre Mediobanca Securities prevede un utile netto nei nove mesi di 1,76 miliardi, in crescita dell’11% rispetto a 1,588 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. «Dopo quattro anni di quotazioni underperformance pensiamo finalmente che Generali abbia valutazioni attraenti», hanno sottolineato nella loro ultima ricerca gli analisti di Société Générale , che hanno alzato il giudizio sulle azioni della compagnia assicurativa triestina da hold (tenere) a buy (comprare) fissando il target price a 21 euro. Intanto a Piazza Affari ieri Generali ha chiuso in crescita di quasi l’1% a quota 17,48 euro. (riproduzione riservata)