di Carlo Giuro
Una particolare attenzione è rivolta in ambito comunitario alla previdenza individuale. L’Eiopa, una delle autorità europee di vigilanza dei mercati finanziari, ha concluso il 5 ottobre una consultazione sull’introduzione di un prodotto di previdenza complementare standardizzato e pan-europeo. Nell’attesa, va ricordato che l’architettura della previdenza complementare italiana, basata sulla volontarietà, è strutturata sulla distinzione tra forme pensionistiche collettive e individuali. Mentre alle prime, promosse dalla contrattazione collettiva (fondi negoziali, fondi aperti ad adesione collettiva, fondi preesistenti), ci si può iscrivere, oltre per libera scelta, perché si rientra in un ambito di riferimento collettivo, alla previdenza individuale (fondi aperti su base individuale e pip) si aderisce unicamente perché lo si vuole. La previdenza collettiva è riferita in misura prevalente ai lavoratori dipendenti che in base a tale modalità di adesione beneficiano del contributo del datore di lavoro, mentre le forme individuali considerano come bacino di utenza soprattutto liberi professionisti e lavoratori autonomi. Dalla lettura della Relazione annuale della Covip emerge come le adesioni su base individuale, con riferimento particolare ai pip, siano numericamente più consistenti di quelle su base collettiva. Basti pensare come dall’avvio della riforma del 2005, rimarca ancora la Covip, i pip hanno raccolto circa il 60% delle nuove iscrizioni. Ma cosa va valutato in una scelta di una soluzione su base individuale? È importante valutare la struttura finanziaria dello strumento. Va allora ponderata la presenza di più linee di investimento per potere pianificare una strategia anche con eventuali meccanismi che approdino in un atterraggio morbido a fine carriera su linee più protette. Meritano attenzione i rendimenti passati su almeno 3-5 anni. Importante il capitolo costi confrontando gli Isc (Indicatori sintetici di costo) che per ogni forma sono esposti nel sito Covip. Va considerata la presenza di coperture (caso morte, infortuni, invalidità, long term care). Dal punto di vista fiscale le coperture stand alone beneficiano della detraibilità mentre se vengono comprate abbinate ad un piano previdenziale sono deducibili entro 5.164,57 euro annui. Da verificare le rendite previste dalle soluzioni previdenziali, a partire dalle reversibili. (riproduzione riservata)