di Mauro Romano
Prevedere l’obbligo di legge di una polizza assicurativa degli immobili contro i danni da terremoti e inondazioni, approfittando delle previsione di eliminare Imu e Tasi sulla prima casa. La proposta è arrivata dal presidente dell’Ania, Aldo Minucci, intervenuto al forum Ania-Consumatori sul welfare. «Invece di eliminare completamente Imu e Tasi lo Stato può pensare di trattenerne un pezzetto e il soggetto sarebbe obbligato nel frattempo a farsi la copertura assicurativa per coprire almeno il 50% del valore della sua abitazione», ha proposto Minucci, «poi l’anno dopo potrebbe riavere indietro la cifra pagata grazie a un credito d’imposta». In questo modo il Paese comincerebbe ad affrontare il problema delle catastrofi naturali, sempre più frequenti con un risparmio anche per le casse dello «Stato che negli ultimi dieci anni ha avuto un costo di 3 e 3,5 miliardi l’anno per i danni da terremoti e inondazioni», ha aggiunto Minucci.
Dall’indagine del Censis realizzata per il forum Ania-Consumatori è poi emerso che il 18% della spesa sanitaria totale viene pagata di tasca propria dagli italiani, cioè circa 500 euro pro capite. Una forma inefficiente di spesa decisamente più alta di Francia (7%) o in Inghilterra (9%). Per questo ci sarebbe bisogno di aumentare i benefici fiscali per le imprese che aderiscono a fondi sanitari con uno sconto sull’Irap, ha proposto Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria. (riproduzione riservata)