Di Anna Messia
Una stretta che promette di essere risolutiva c’era già stata a fine agosto. Ma nella battaglia per rendere più trasparenti e possibilmente economiche le polizze abbinate ai finanziamenti l’Ivass ha deciso di andare ben oltre lanciando nei giorni scorsi un’indagine a tappeto che coinvolge tutte le compagnie.
L’istituto di controllo assicurativo guidato da Salvatore Rossi, in una lettera inviata al mercato giovedì 24, ha chiesto alle imprese che operano in Italia informazioni dettagliate sul loro modo di operare in questo comparto, dai premi raccolti a tutte le caratteristiche delle polizze abbinate a mutui, e più in generale ai finanziamenti (tecnicamente ppi, payment protection insurance). Le imprese avranno 15 giorni di tempo (dal 15 al 30 ottobre) per fornire informazioni richieste, che vanno dal numero di assicurati all’entità delle provvigioni riconosciute alla rete di vendita, ai caricamenti impliciti ed espliciti. L’obiettivo dell’Ivass è avere un quadro aggiornato al 2014 considerando che l’ultimo rilievo complessivo di questo mercato risale ormai al 2010, quando i premi erano circa 2,5 miliardi. Da allora si è continuato a discutere delle possibili strategie da adottare per migliorare il settore, ma i problemi non sono stati risolti. Tanto che, come detto, a fine agosto Banca d’Italia e Ivass, in un intervento congiunto indirizzato a banche, assicurazioni e intermediari, hanno chiesto l’adozione di misure correttive con l’obiettivo di aumentare le tutele per il cliente. Indicazioni, frutto di un confronto delle autorità chiuso a giugno, che dovranno essere discusse dagli organi di amministrazione delle società, per la predisposizione di un piano da sottoporre alle autorità entro novembre e da realizzare nei successivi tre mesi. Il mercato, insomma, ha ancora circa cinque mesi di tempo per superare le criticità emerse finora che vanno dall’eccessiva standardizzazione dei prodotti al fatto che spesso le polizze prevedono tante esclusioni ai rimborsi e periodi di carenza (nei quali le garanzie offerte non solo valide). Non solo. In alcuni casi, c’è stata la mancata o la tardiva restituzione della parte del premio di polizza non goduto, in caso di estinzione anticipata del finanziamento e per quanto riguarda invece la fase di distribuzione è emersa la tendenza a una vendita forzata. La polizza, che sarebbe facoltativa, è stata cioè imposta dalla banca come condizione per accedere al finanziamento e sono state anche rilevate carenze nella verifica di adeguatezza delle polizze alle esigenze del cliente. Problematiche che, alla luce della manovra di fine agosto, non dovrebbero più ripetersi in futuro. Ma per verificare l’allineamento del mercato l’Ivass vuole evidentemente avere in mano una mappatura puntale e aggiornata della situazione attuale.
Ieri intanto l’istituto ha pubblicato i dati sull’Rc Auto da cui è emerso che il premio medio nel secondo trimestre è stato di 450 euro, in flessione dell’1,6% rispetto al trimestre precedente, mentre su base tendenziale il calo è stato del 7,8%. (riproduzione riservata)