di Paola Valentini
Dal business dell’asset management arriverà più del 70% della crescita dei ricavi delle banche italiane nei prossimi tre anni (2015-2017). La stima è del Credit Suisse, che conferma la sua visione positiva sul settore del credito in Europa, e in particolare sugli istituti italiani, e segnala come il comparto attualmente tratti a sconto del 30% rispetto al mercato azionario Ue per via dei «rischi regolamentari che continuano a pesare sulla performance delle banche europee». Gli analisti della banca svizzera guardano con favore gli istituti italiani proprio per la maggior capacità rispetto alle concorrenti di beneficiare dell’espansione dei margini da commissione nel risparmio gestito e anche nel business assicurativo. Nel contesto attuale di tassi ai minimi, spiega Credit Suisse, sono da privilegiare le banche che presentano un peso elevato dei ricavi da commissioni rispetto ai ricavi da interesse. Di qui l’importanza di avere fabbriche prodotto con le quali gli istituti possono generare queste commissioni. Non a caso Poste Italiane, prossima all’ipo, ha stretto un accordo con Anima proprio nell’asset management. «Altro aspetto a cui guardare, strettamente legato ai due punti precedenti, è la capacità di generare dividendi sostenibili e in crescita», afferma Credit Suisse. Da ultimo non sono da trascurare gli istituti con storie vincenti di ristrutturazione e in quest’ultimo caso l’investment bank svizzera si concentra su Unicredit ma, in attesa del nuovo piano industriale che verrà presentato in autunno, conferma il rating neutral con un target price a 7 euro a fronte dei 5,64 euro attuali. Ma è soprattutto sulle attività di gestione del risparmio che Credit Suisse si concentra e qui il titolo favorito è quello diIntesa Sanpaolo (target price a 4,1 euro con un potenziale di rialzo del 24% sul prezzo attuale di 3,3 euro e giudizio outperform) «per le sue significative e in continua crescita fee nell’asset management» e un dividend yield 2016 atteso del 5,5%. «Il mercato tende a sottostimare i ricavi da commissioni senza dimenticare che queste voci si sono rivelate più resistenti delle attese anche in mercati azionari deboli», spiegano gli analisti di Credit Suisse. A livello prospettico la banca svizzera stima che in Europa sia Ubi Banca a vedere crescere di più da qui al 2017 le commissioni da gestione del risparmio che in termini cumulati rappresenteranno il 199% della crescita dei ricavi totali, al secondo posto c’è Ubs (96%), seguita dalle italiane Unicredit (80%) e Intesa Sanpaolo (78%). Non a caso quello italiano, insieme a quello spagnolo, sono definiti dal Credit Suisse mercati emergenti dell’asset management. Nel Regno Unito, ad esempio, le masse del risparmio gestito rappresentano il 93% del pil, in Francia l’80%, in Svizzera il 70% e in Svezia il 57%. Fanalini di coda sono, invece, l’Italia con il 16%, oltre a Spagna (21%). (riproduzione riservata)