di Paola Valentini
L’industria del risparmio gestito in Italia ha chiuso il secondo trimestre con una raccolta positiva di 40,1 miliardi di euro. Durante i primi sei mesi dell’anno sono affluiti nel sistema più di 96 miliardi, che consentono all’industria di registrare il miglior semestre dal 2003, ovvero da quando Assogestioni rileva dati sulle gestioni collettive e su quelle di portafoglio.
I risultati emergono dalla mappa trimestrale della stessa associazione italiana del risparmio gestito, che conferma nella sostanza l’andamento segnalato dalle statistiche mensili. Risultati record che ancora non risentono appieno dell’effetto della crisi greca, scoppiata a luglio, e della tempesta sulla borsa cinese, scatenatasi alla fine dello stesso mese. Per capire se la raccolta ha mantenuto la rotta bisognerà quindi aspettare la mappa mensile di luglio, che sarà pubblicata da Assogestioni nei prossimi giorni. In ogni caso le prime avvisaglie di rallentamento si vedono sui fondi azionari, che hanno registrato una forte frenata della raccolta nel secondo trimestre passando dai 5,6 miliardi ottenuti nel primo trimestre a soli 229 milioni di euro. Proprio i fondi aperti guidano la raccolta del trimestre con sottoscrizioni per 30,4 miliardi e da inizio hanno registrano una raccolta netta di 69,5 miliardi. I prodotti che hanno maggiormente contribuito a questo risultato sono, nell’ordine, i flessibili (+16,9 miliardi nel secondo trimestre e +32,3 nel semestre), gli obbligazionari (rispettivamente +6,7 e +19,1 miliardi), i bilanciati (+4,2 e +10,8 miliardi) e i monetari (+2,5 e +2 miliardi). Come si diceva, sugli azionari, complici la crisi greca e le prime avvisaglie della tempesta in Cina sul finire del semestre, si è registrata una forte frenata dei flussi di raccolta. In particolare, tornano in negativo i flussi sui fondi azionari Italia, passati a -103 milioni dai +469 del primo trimestre. Dal canto loro, intanto, le gestioni di portafoglio hanno contribuito al risultato del trimestre con 9,7 miliardi di euro, portando il dato da inizio anno a 26,2 miliardi. Il loro patrimonio supera gli 888 miliardi ed è pari al 51,7% delle masse complessive gestite dall’industria, mentre gli asset investiti nelle gestioni collettive ammontano a 828,5 miliardi, pari al 48,3% del totale, che al 30 giugno sfiora i 1.717 miliardi di euro. (riproduzione riservata)