di Anna Messia
Il primo incontro di insediamento c’è stato a luglio, ma il tavolo avviato dal ministero della Salute sulla mobile health entrerà nel vivo nelle prossime settimane e le compagnie di assicurazione vorranno dire la loro. Se infatti è vero che la pratica della medicina supportata da app scaricabili su dispositivi mobili come smartphone e tablet può essere utile a migliorare i servizi e ridurre i costi della sanità pubblica (basti pensare all’assistenza domiciliare), anche le imprese di assicurazione sono soggetti interessati all’evoluzione della materia. È il caso per esempio di Rbm Salute, prima compagnia in Italia nel settore delle polizze salute che ha appena formato una partnership con gli americani di iHealth proprio per far fruttare le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie. iHealth è una società della Silicon Valley focalizzata sulla produzione di dispositivi medici wireless che consentono il monitoraggio del proprio stato di salute attraverso smartphone e tablet. «Gli accordi prevedono che chiunque acquisti un dispositivo iHealth nei supermercati, nelle farmacie o su web possa attivare (sul sito www.tuttosalute.it) gratuitamente per tre anni una nostra polizza grandi interventi, prestazioni dentistiche e visite specialistiche», dice Marco Vecchietti, consigliere delegato di Rbm. «Con questa partnership viene avviata anche in Italia la distribuzione di prodotti di digital insurance sanitaria anche attraverso big dealer generalisti e canali di e-commerce».
Se il cliente deciderà di comunicare i dati raccolti dalla app alla compagnia potrà poi ottenere sconti se decidesse di estendere le coperture assicurative. «L’esperienza dei principali mercati europei ha già dimostrato l’efficacia delle polizze sanitarie che utilizzano le tecnologie mobili, non solo per la fase di collocamento ma anche per il monitoraggio continuativo del proprio stato di salute, permettendo così di premiare chi adotta uno stile di vita attivo», aggiunge Vecchietti che, proprio per illustrare le implicazioni della mobile health nel settore assicurativo, intende collaborare al tavolo di lavoro appena avviato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
Un argomento che interessa da vicino anche Generali, che per sviluppare prodotti innovativi nel settore ha firmato alla fine dello scorso anno una partnership con la società sud africana Discovery. L’obiettivo dell’alleanza era creare prodotti in grado di «premiare i comportamenti virtuosi dell’assicurato in termini di abitudini alimentari, attitudine allo sport e stile di vita», aveva detto il group ceo di Generali presentando l’operazione al mercato come una novità europea. Vitality, la piattaforma di prodotti Generali per soluzioni assicurative che riguardano la sfera Salute & Protezione, è già partita in Germania, Francia e Austria. Poi sarà la volta dell’Italia. (riproduzione riservata)