di Ester Corvi
Borse sotto il fuoco incrociato delle notizie provenienti dall’Asia e dagli Stati Uniti. Da un lato, la Cina ha svalutato lo yuan nei confronti del dollaro di un altro 1,6% (dopo l’1,9% di lunedì), dall’altro il presidente della Federal Reserve di New York, William Dudley, ha dichiarato che il momento del rialzo dei tassi è più vicino. Tuttavia alcuni osservatori hanno fatto presente che una rivalutazione del dollaro, soprattutto verso lo yuan, può essere un surrogato di un aumento dei tassi, cosa che rende la stretta della Fed a settembre meno probabile. Così i listini americani ieri hanno tenuto. Il Dow Jones ha chiuso quasi invariato (-0,02%) mentre il Nasdaq ha guadagnato lo 0,2%, grazie al recupero di Apple e dei titoli energetici. Ma in Europa alle preoccupazioni sulla Cina si sono sommate quelle sulla Grecia. Il quotidiano tedesco Bild, citando una fonte dell’ Ue, ha scritto che «alcune importanti misure non sono ancora state attuate né specificate» nell’accordo tra Atene e i creditori internazionali. Il governo tedesco crede quindi che l’accordo raggiunto martedì sia insufficiente. Travolte dal peggioramento del sentiment degli investitori, i principali indici europei hanno chiuso con pesanti ribassi. Il Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni con una perdita del 2,96%, scendendo a 22.997 punti, il Cac-40 di Parigi del 3,4%, il Dax di Francoforte del 3,27%, l’Ibex di Madrid del 2,44% e il Ftse 100 di Londra dell’1,4%.
A Piazza Affari la svalutazione dello yuan ha penalizzato soprattutto i titoli dell’auto e quelli del lusso, a causa dei timori legati al calo del potere d’acquisto dei cinesi. Il titolo Fca ha lasciato sul terreno il 6,46%, Luxottica il 4,95%, Salvatore Ferragamo il 4,91%, Yoox il 4,26%, Moncler il 3,94% e Tod’s il 3,12%. In rosso UnipolSai (-1,96% a 2,202 euro) e Unipol (-1,11% a 4,64 euro) su cui Banca Imi ha abbassato il prezzo obiettivo rispettivamente a 2,47 (con rating hold) e 5,65 (giudizio buy). In calo Finmeccanica del 4,54% (a 12,4 euro). Gli analisti di JPMorgan hanno alzato sull’azione il prezzo obiettivo a 12,4 da 11 euro, confermando il giudizio neutral. In ribasso anche Campari che ha perso il 2,75% a 7,085 euro, nonostante gli specialisti di Rbc abbiano rivisto il target price (da 7,75 a 7,9 euro), ribadendo il rating outperform (performance superiore al mercato).
In controtendenza Tenaris (+0,42%) e Pirelli (invariata a 15,04) dopo che è stata ufficialmente lanciata l’opa da parte di Marco Polo Industrial Holding, soggetto che vede come soci (attraverso una catena di controllo complessa) la Nuove Partecipazioni che fa capo a Marco Tronchetti Provera, i russi di Rosneft e infine i cinesi Crnc, colosso interamente controllato da ChemChina. Sul resto del listino si segnala Saras che ha proseguito il rally (+2,06%) grazie all’effetto positivo della trimestrale sopra le attese del mercato e dei margini di raffinazione in aumento. (riproduzione riservata)