di Luciano Mondellini
John Elkann ha vinto la lunga battaglia avviata la scorsa primavera per la conquista di PartnerRe, società di riassicurazione con base alle Bermuda e quotata a New York. Exor infatti ha annunciato ieri di aver firmato l’accordo definitivo per acquisire tutte i titoli ordinari di PartnerRe in circolazione al prezzo di 137,50 dollari per azione in contanti, più un dividendo speciale di 3 dollari per azione, per un controvalore complessivo di 140,50 dollari per azione, corrispondente a una valorizzazione di PartnerRe di circa 6,9 miliardi di dollari (circa 6,3 miliardi di euro al cambio attuale).
Si tratta di una vittoria per la holding torinese e in particolare per Elkann, il quale ha condotto personalmente l’operazione, che si era fatta nel corso dei mesi sempre più intricata per l’opposizione del cda di PartnerRe che già aveva raggiunto un’intesa di fusione con Axis Capital Holdings. Proprio per questo motivo nei mesi scorso si è assistito a un valzer di rilanci (nonché di stoccate a mezzo stampa circa la solidità dell’offerta concorrente) da parte di entrambi i pretendenti, finché la decisione di Exor di distribuire ai soci di PartnerRe un dividendo speciale di 3 dollari per azione ha chiuso la partita. La nota di ieri ha spiegato che l’intesa definitiva di Exor con PartnerRe fa seguito alla decisione comune di PartnerRe e Axis Capital Holdings di risolvere il loro accordo di fusione e cancellare l’assemblea straordinaria degli azionisti PartnerRe in programma per venerdì 7. «L’intesa è molto positiva per Exor e PartnerRe», ha commentato Elkann. «Grazie al nostro impegno di azionisti stabili PartnerRe continuerà a svilupparsi come primaria società di riassicurazione indipendente».
In termini tecnici l’operazione richiede l’approvazione degli azionisti di PartnerRe, i quali saranno riuniti in un’assemblea straordinaria che verrà convocata appena possibile.
Il perfezionamento dell’operazione è atteso non oltre il primo trimestre 2016 ed è vincolato all’ottenimento dell’approvazione da parte degli azionisti di PartnerRe. Qualora talune autorizzazioni di legge non fossero ottenute entro i 12 mesi successivi alla firma dell’accordo, Exor si è impegnata a corrispondere a PartnerRe una somma pari a 225 milioni di dollari a titolo di rimborso parziale della penale di interruzione pagata da PartnerRe a Axis Capital Holdings.
In termini strategici va segnalato che PartnerRe rappresenterà nel portafoglio di Exor la principale controllata con natura anticiclica, una caratteristica cruciale per la holding che cercava un contraltare a Fca e Cnh , le quali invece seguono il ciclo economico internazionale. PartnerRe rappresenterà circa un terzo del valore lordo degli asset nel portafoglio della holding. L’operazione sarà finanziata facendo ricorso al cuscinetto di circa 2 miliardi di liquidità a disposizione della holding (oltre 2,1 miliardi di dollari). A questi vanno sommati i proventi di prestiti ponte e finanziamenti garantiti da Citibank e da Morgan Stanley fino a un ammontare di 4,75 miliardi di dollari. Infine ci sono i proventi, circa 1,2 miliardi di dollari, che Exor incasserà dalla cessione di Cushman&Wakefield.
La holding italiana è stata assistita da Bdt & Company, Morgan Stanley e Citigroup, mentre Credit Suisse e Lazard hanno affiancato PartnerRe. (riproduzione riservata)