Stretta sulle frodi assicurative. Dal 30 luglio entrerà in vigore l’archivio informatico integrato istituito presso l’Ivass contro le frodi assicurative. Fornirà le coordinate per scoprire sinistri simulati, attribuendo una specie di bollino nero sul sinistro sospetto e mettendo, così, sul chi va là le compagnie. Sara, infatti, costituito da un database unico, in cui confluiranno i vari archivi sui sinistri stradali, sui veicoli e sui dati dei conducenti. L’archivio unico ha lo scopo di consentire, alle imprese di assicurazione, di verificare il livello di anomalia di ogni sinistro, anche prima di corrispondere l’indennizzo per la loro liquidazione. L’archivio servirà anche all’autorità giudiziaria e forze di polizia (per finalità antifrode) e consentirà controlli incrociati, rigidi e precisi, per controllare, ad esempio, la dinamica dei sinistri automobilistici e alle persone , alla luce degli indici di sospetto (per esempio, quando la persona fisica o giuridica compare, come proprietario, contraente, conducente di un veicolo coinvolto, danneggiato o testimone, in almeno 3 sinistri, accaduti negli ultimi 18 mesi o quando la persona fisica o giuridica compare, come proprietario, contraente o conducente di un veicolo coinvolto, danneggiato, testimone o medico incaricato, in almeno 1 sinistro, accaduto negli ultimi 5 anni, nel quale una persona ha riportato, a titolo di danno biologico permanente, postumi da lesioni superiori al 9% di invalidità e per il quale non ci sia stato intervento delle autorità giudiziario). Tutto questo lo prevede il decreto Mise 11 maggio 2015, n. 108 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 luglio 2015 n. 162.
Il funzionamento e la tipologia di sinistro
L’archivio integrato a regime raccoglierà, in un unico database, le informazioni provenienti dalla banca dati dei sinistri, dall’anagrafe testimoni e dall’anagrafe danneggiati (già istituite presso l’Ivass), dalla banca dati dei contrassegni assicurativi, dall’archivio nazionale dei veicoli, dall’anagrafe nazionale degli abilitati alla guida e dal Pra (pubblico registro automobilistico), dalla banca dati contenente le informazioni relative al ruolo dei periti assicurativi. Saranno conservate, nell’archivio integrato, anche le informazioni sull’installazione e attivazione delle «scatole nere» sui veicoli, raccolte a fini antifrode. Tutto al fine di calcolare, per ogni sinistro, un indicatore di anomalia.
E infatti, dopo la raccolta e l’incrocio dei dati, si comunicherà alle imprese di assicurazione, coinvolte nel sinistro, un primo valore, detto «di sintesi», dell’indicatore di anomalia. Se il livello di anomalia sara superiore a quello fissato con regolamento dell’Ivass, detti indicatori saranno comunicati alle imprese di assicurazione coinvolte. Spetterà, poi, alle assicurazioni, adoperare questi indici nelle procedure di liquidazione degli indennizzi. Sono considerate frodi assicurative.