Conti in ordine all’Inail. Il bilancio 2014, infatti, chiude con un risultato positivo di 477 mln di euro, anche se in diminuzione del 36% rispetto al 2013, un calo dovuto principalmente alle misure introdotte con le leggi di stabilità (riduzione dei premi e rivalutazione dell’indennizzo danno biologico). È quanto si legge, tra l’altro, nella relazione annuale sul 2014 presentata ieri dall’Inail, che registra inoltre il calo degli infortuni e la crescita delle malattie professionali.
Calano gli infortuni. La buona notizia è la conferma del trend decrescente nella serie storica degli infortuni. I dati, infatti, indicano 663 mila le denunce presentate per infortuni accaduti nel 2014, in calo di circa il 4,6% rispetto al 2013 (furono 695 mila) e del 24% rispetto al 2010. Poco più di 437mila (su 663 mila) gli infortuni «sul lavoro», di cui il 18% verificati «fuori dell’azienda», cioè «con mezzo di trasporto» o «in itinere». Le denunce d’infortunio mortale sono state 1.107 (1.215 nel 2013), mentre 662 i casi accertati «sul lavoro», di cui 358 (54%) «fuori dell’azienda». Sono 26 i casi ancora in istruttoria che, qualora fossero tutti riconosciuti «sul lavoro», darebbero vita alla riduzione del 3% rispetto al 2013 e del 31% rispetto al 2010. Le giornate d’inabilità pagate dall’Inail sono state circa 11 mln, tutte causate dagli infortuni sul lavoro con una media di 82 giorni per infortuni con menomazione e di 20 giorni in assenza di menomazione. Al fine di calcolare un indice di sinistrosità più rappresentativo, ovvero il numero di infortuni normalizzato con il periodo di esposizione al rischio, l’Inail ah censiti, in via sperimentale, tre macro-gruppi: gli artigiani autonomi, i lavoratori parasubordinati e i lavoratori «interinali». Il risultato è stato un andamento della serie storica quinquennale con una tendenza decrescente e valori compresi tra il 2 e l’1,5% per gli artigiani, intorno allo 0,3% per i parasubordinati, tra il 3,9 e il 3,2% per gli «interinali».
Crescono le malattie professionali. La relazione dell’Inail conferma l’andamento crescente del numero delle malattie professionali. Infatti, sono state 57.400 circa le denunce presentate nel 2014 (mentre nel 2013 sono state 51.900), con un aumento di poco più del 33% rispetto al 2010. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 35% mentre il 2% è ancora «in istruttoria». Il 62% delle denunce ha riguardato malattie del sistema osteomuscolare, in crescita del 78% rispetto al 2010. Va inoltre ricordato che le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che in tutto sono circa 43 mila, al 40% dei quali è stata riconosciuta la causa professionale. I lavoratori che sono stati colpiti da malattia abesto-correlata riconosciuta sono stati 1.700. Infine, 1.488 sono stati i lavoratori deceduti con riconoscimento di malattia professionale (il 26% in meno rispetto al 2010).
Conti in ordine. I principali dati del preconsuntivo 2014 indicano entrate di competenza per 9, 58 mld di euro (con un decremento prossimo al 5,5% rispetto al 2013) e uscite di competenza per poco meno di 9, 1 mld (con prestazioni istituzionali in diminuzione del 2,1%, rispetto all’anno precedente). Il risultato finanziario è stato, quindi, positivo cioè di 477 mln di avanzo, anche se in diminuzione del 36% rispetto al 2013 (il risultato è stato di 984 mln). La relazione indica riserve tecniche che ammontano a circa 27, 6 mld, tuttavia coperte per circa l’83% da liquidità versata alla Tesoreria dello stato senza remunerazione. A incidere sul bilancio sono state le misure introdotte dalla legge di stabilità, tra cui la riduzione dei premi e la rivalutazione dell’indennizzo del danno biologico.