da New York Andrea Fiano
John Elkann ha rilanciato ieri su PartnerRe migliorando l’offerta di Exor sulla società di riassicurazione. La holding torinese ha incontrato al Saint Regis Hotel di New York i soci di PartnerRe sulla quale Exor ha lanciato un’offerta d’acquisto interamente in contanti, scontrandosi con il cda del gruppo con sede nelle Bermuda che sostiene l’offerta rivale di Axis Capital Holdings.
L’incontro di ieri, che segue diversi incontri individuali con azionisti del gruppo aveva l’obiettivo di incontrare direttamente chi voterà sul future del gruppo e per dimostrare che l’offerta in contanti della holding della famiglia Agnelli è superiore su tutti i fronti rispetto a quella di Axis Capital Holding. Secondo la valutazione di Exor, infatti, Axis offre il 10-12% in meno per ogni azione ordinaria. L’incontro newyorkese, al quale hanno partecipato 125 fra analisti e azionisti con l’aggiunta di altri 40 collegati via telefono, ha coinciso con il rilancio dell’offerta da parte dell’holding piemontese.
Le novità annunciate ieri non riguardano la cifra offerta per le azioni ordinarie, che resta a 137,50 dollari per azione, ma le azioni privilegiate e una clausola “go shop” che offre 30 giorni di tempo a PartnerRe per accettare un’eventuale proposta dopo un accordo con la holding italiana Nel dettaglio ai detentori di azioni privilegiate, che nel caso di PartnerRe controllano il 40% del voto, viene garantito che nessuna delle loro azioni in scadenza quest’anno o nel 2016 e 2018 sarà lasciata scadere, ma anzi la loro validità sarà prorogata fino al 1 gennaio del 2021.
Al tempo stesso viene garantito un dividendo superiore dell’1% a quello che è attualmente pagato ai detentori delle diverse serie di privilegiate e che il capitale distribuito ai detentori di ordinare non supererà il 67% degli utili, rispetto al 125% dell’offerta rivale del gruppo Axis. Le azioni privilegiate, peraltro, resteranno quotate in borsa e scambiate sul listino anche dopo un’eventuale acquisizione di Exor di PartnerRe.
A questo si aggiunga che, mentre l’accordo fra PartnerRe e Axis prevede una penale e un rimborso spese pari a 315 milioni di dollari in caso di annullamento, il gruppo guidato da Elkann, invece, ha previsto che in caso di accettazione di un’offerta superiore alla sua entro il 31 agosto, la penale sarebbe ridotta a 135 milioni.
La holding della famiglia Agnelli, che è il maggiore azionista di PartnerRe, ha già investito 600 milioni di dollari in azioni del gruppo con sede nelle Bermuda e punta a chiudere entro l’anno l’operazione. Elkann ha ribadito che quella di Exor è un’offerta «finale e vincolante», dicendosi fiducioso sull’esito del voto dei soci PartnerRe.
Naturalmente è difficile valutare al momento le intenzioni di voto di questi ultimi, e in questo senso chi ha partecipato all’incontro di ieri non ha certo fatto dichiarazioni di voto. Sta di fatto che all’incontro di ieri avevano chiesto di partecipare anche alcuni membri del cda di PartnerRe ed Exor si è accordata per far partecipare il loro legale e permettere la loro l’ascolto via audio dell’incontro newyorchese (riproduzione riservata)