di Francesca Gerosa
Accordo senza precedenti tra British Petroleum e le autorità statunitensi conseguente al disastro ambientale nel Golfo del Messico. Il colosso petrolifero britannico si è accordato con il governo e 5 Stati americani per un maxirisarcimento da 18,7 miliardi di dollari in 18 anni per il disastro ambientale provocato dalla fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma Deepwater Horizon nel golfo del Messico, avvenuta nel 2010, che causò 11 vittime e lo sversamento nel Golfo del Messico di milioni di barili di petrolio.
Nel dettaglio, Bp ha accettato di pagare una multa di 5,5 miliardi di dollari in un arco di tempo di 15 anni secondo le norme stabilite dal Clean Water Act, un risarcimento da 7,1 miliardi, sempre in 15 anni, al governo federale e alle autorità dei 5 Stati coinvolti, nonché un ulteriore risarcimento da corrispondere in 18 anni per un ammontare di 4,9 miliardi, che dovrebbe chiudere le richieste economiche e di altro tipo avanzate dai 5 Stati. L’intesa riguarda gli Stati dell’Alabama, della Florida, della Luisiana, del Mississipi e del Texas, Interessati anche più di 400 enti locali. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, i governi locali e statali avevano in origne richiesto indennizzi per complessivi 35 miliardi di dollari. È il motivo per cui alla borsa di Londra il titolo Bp ieri ha guadagnato il 4,3%, salendo a quota 437 pence.
Il procuratore della Florida ha fatto sapere che il suo Stato intende perseguire anche Halliburton e Transocean. «Si tratta del maggior accordo con una singola entità nella storia degli Stati Uniti», ha osservato Loretta Lynch, segretario alla Giustizia statunitense. Il patteggiamento è stato raggiunto con le autorità federali e statali e, considerando tutti i danni provocati e le multe, raggiungerà i 20 miliardi di dollari, che aiuteranno «a riparare i danni fatti all’ambiente e all’economia degli Stati», ha aggiunto Loretta Lynch. Mentre il presidente di Bp, Carl-Henric Svanberg, ha ricordato che cinque anni fa il gruppo si è impegnato a ripristinare sia le strutture produttive del Golfo che l’ambiente; da allora ha lavorato per mantenere questa promessa. «Abbiamo fatto significativi progressi e con questo accordo forniamo una strada verso la chiusura del caso per Bp e per il Golfo. Risolve la nostra maggiore causa legale, fornisce chiarezza sui costi e crea certezza del pagamento per tutte le parti coinvolte», ha concluso. (riproduzione riservata)