Exor ha ampliato le garanzie sull’offerta per PartnerRe. Ha infatti fornito al cda di PartnerRe un contratto di fusione vincolante modificato, che include la garanzia addizionale. Exor garantirà tutti gli impegni contrattuali del merger agreement. Per gli azionisti di PartnerRe ciò significa che con l’accordo di fusione con Exor Nv (società olandese del gruppo) può contare sulla forza finanziaria della controllante Exor spa.
L’estensione della garanzia rafforza l’impegno della società, guidata da John Elkann, a soddisfare tutti i termini contrattuali, anche in relazione all’ottenimento delle approvazioni regolamentari. Questo rafforzamento evidenzia l’impegno che Exor aveva già precedentemente preso nel rendere ancora più certo il perfezionamento dell’operazione, anche a seguito dei dialoghi costruttivi e continuati che ha intrattenuto con gli azionisti della società di riassicurazione statunitense.
È questo l’ultimo capitolo di una partita iniziata il 14 aprile, quando la holding torinese ha inviato al cda di PartnerRe una proposta scritta per l’acquisto in denaro del 100% della società a 130 dollari ad azione per una valutazione complessiva di 6,4 mld dollari. Il 4 maggio il cda di PartnerRe ha rigettato l’offerta della holding della famiglia Agnelli perché quest’ultima aveva rifiutato di migliorare le condizioni del deal.
Le trattative sono poi proseguite ed Exor ha proposto un prezzo di 137,5 dollari ad azione. Adesso gli occhi sono puntati sull’assemblea del 24 luglio di PartnerRe, chiamata ad approvare la fusione con Axis.
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