Sfiora il milione di accessi l’iniziativa online dell’Inps «La mia pensione», che permette (previa richiesta di un codice pin) di simulare l’entità dell’assegno che conclusa l’attività lavorativa, si incasserà. E, «gradualmente», saranno circa 23 milioni gli iscritti a diverse gestioni previdenziali che potranno compiere via web il calcolo.
Allo scoccare del primo mese di vita del progetto «busta arancione» (si veda ItaliaOggi dell’1/5/2015) Tito Boeri, presidente dell’Istituto, ne diffonde a Milano gli esiti: finora, sono stati 908.935 i cittadini che hanno tentato l’accesso, «di cui 222.461 al di sotto dei 40 anni», mentre sono effettuate «235.582 simulazioni della pensione»; inoltre, nel mese di maggio sono stati rilasciati 288.980 nuovi pin, per un totale di codici attivi in possesso dell’Inps pari a 17.102.265. Le regioni che hanno maggiormente sfruttato l’opportunità sono la Lombardia e il Veneto. Dalle risposte alle domande via web, cui viene chiesto di rispondere una volta completate le procedure, si ricava l’impressione che lo strumento sia di facile utilizzo e, nel complesso, ottenga il gradimento degli utenti. Difatti, riguardo alla necessità, dopo aver effettuato la simulazione, di una «consulenza» da parte di un operatore dell’Inps, «il 70%» di coloro che si sono cimentati in quella che Boeri aveva definito «l’operazione trasparenza» ha replicato di non averne bisogno. Il 45%, poi, ha fatto sapere d’aver ritenuto l’importo della pensione del domani computato attraverso la simulazione «molto simile alle proprie aspettative». Quanto all’eventualità di collegarsi nuovamente a www.inps.it una volta conosciuto il servizio per rivedere le previsioni sul trattamento previdenziale che si percepirà, «sia le persone al di sotto, sia quelle al di sopra dei 30 anni», l’hanno definita una idea «poco probabile», con percentuali oscillanti tra il 17 e il 20%, sarebbe invece «abbastanza probabile» per il 30-31% e, infine, «molto probabile» per il 24-29% dei cittadini coinvolti ne «La mia pensione».