di Francesca Gerosa
Cinque tra le maggiori banche globali hanno accettato di pagare complessivamente più di 5 miliardi di dollari in sanzioni per risolvere la lunga indagine delle autorità americane sulle manipolazioni dei tassi di cambio. Quattro di questi, ovvero Jp Morgan Chase & Co., Barclays, Royal Bank of Scotland Group e Citigroup, si dichiareranno anche colpevoli di aver cospirato per manipolare il prezzo del dollaro e dell’euro, secondo quanto hanno annunciato le autorità.
La quinta banca, Ubs, ha ricevuto l’immunità nel caso dell’antitrust, ma si dichiarerà colpevole di aver manipolato il tasso interbancario Libor dopo che i magistrati hanno detto che l’istituto ha violato un accordo precedente destinato a sciogliere le accuse di cattiva condotta. Le cinque banche pagheranno in totale 5,6 miliardi dollari (circa 5 miliardi di euro) a vari Stati, alle autorità degli Stati Uniti e del Regno Unito. In cambio le accuse verranno cancellate e nessuno finirà in carcere.
Le operazioni illecite, su un mercato che ogni giorno muove 5.300 miliardi di dollari, avvenivano tramite una chat, chiamata «il cartello» dai trader che vi partecipavano, concordando in anticipo alcune transazioni in maniera tale da ricavarne plusvalenze a scapito dei clienti. «Per farla semplice, gli impiegati di Barclays contribuivano a manipolare il mercato dei cambi», ha spiegato Benjamin Lawsky, capo del dipartimento Servizi Finanziari dello Stato di New York. «Si cimentavano in sfacciati giochi di testa o croce per truffare i loro clienti».
Inoltre Bank of America pagherà una penale di 205 milioni di dollari alla Federal Reserve per operazioni di trading sui cambi giudicate irregolari. A Citigroup, accusata di aver assunto una condotta impropria tra dicembre del 2007 e gennaio del 2013, è stata comminata una multa di 925 milioni di dollari. Barclays sta già pagando circa 2,38 miliardi di dollari al dipartimento di Giustizia americano, alla Fed, alla Commodity Futures Trading Commission, al dipartimento dei Servizi Finanziari dello Stato di New York e all’Autorità sul comportamento finanziario del Regno Unito. Royal Bank of Scotland Group pagherà 669 milioni di dollari e Jp Morgan 892 milioni.
Questa maxi-multa a cinque banche si aggiunge a quella da 4,3 miliardi dollari che le autorità britanniche e svizzere hanno già sanzionato a novembre, per la manipolazione dei tassi di cambio, a sei istituti, tra cui Ubs. Il gruppo svizzero ha accettato di pagare una multa di 203 milioni di dollari al dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per la manipolazione del Libor e 342 milioni di dollari al Federal Reserve System per chiudere l’indagine sul suo ruolo nel caso relativo alle accuse di manipolazione dei cambi. Nel complesso, Ubs per chiudere definitivamente le due vicende pagherà 545 milioni, un importo già coperto dagli accantonamenti stabiliti nei mesi scorsi e tale da non influire sui risultati finanziari. In tutto, gli accordi raggiunti nel corso del tempo sulle vicende della manipolazione dei tassi di cambio e del tasso interbancario Libor sono costati all’istituto svizzero 2,84 miliardi di dollari. (riproduzione riservata)