«Siamo a metà del guado, nel momento più critico, nella fase più delicata del turnaround, quando la banca si è pulita di tutto» ma ancora non è ripartita del tutto. Lo ha detto Piero Montani, a.d. di Banca Carige, durante la conference call con gli analisti per la presentazione dei risultati del primo trimestre.
Secondo Montani, per una corretta valutazione dei conti, occorre «vederli nel contesto del processo di turnaround, al momento realizzato al 50%». Martedì, Carige ha diffuso i dati di primo trimestre, chiuso con una perdita di 45,3 mln (+17 nel 2014) per l’effetto negativo per 18,5 mln della valutazione del polo assicurativo in via di dismissione. Il closing dell’operazione consentirà tuttavia di far confluire a conto economico le riserve da valutazione su attività disponibili per la vendita, con un impatto positivo atteso in 80,5 mln.
«Mi risulta che sia stata consegnata stamattina ad Apollo l’autorizzazione dell’Ivass all’acquisto di Carige Vita nuova e Carige assicurazioni», ha poi annunciato Montani, secondo cui la «chiusura avverrà in tempi brevi», entro la prima decade di giugno.
Per Creditis e Banca Cesare Ponti, gli altri due asset in vendita, a fine aprile sono pervenute alla banca ligure le offerte vincolanti. Le proposte arrivate per Cesare Ponti sono «degne della massima attenzione», ha detto Montani che ha anche dato il «benvenuto ai i nuovi soci», la famiglia Malacalza (10,5%) e Gabriele Volpi (circa il 2% tramite Summer trust).
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