Sulla privatizzazione di Sace è in corso uno studio da parte di Boston consulting group e la partita è ancora tutta aperta, sia sulla quota che dovrebbe andare sul mercato sia sulle modalità (ipo o collocamento privato). Per ora, quindi, il piano industriale della società resta in stand by e lo sarà finché il governo non avrà deciso il da farsi. Il tesoro è più propenso per il collocamento in borsa di almeno il 40% di Sace; Cdp, che ne detiene il 100%, sarebbe più orientata al collocamento privato. Il perché è presto detto: Cdp incasserebbe di più e non ci sarebbe l’obbligo della comunicazione sulle operazioni correlate a cui sono sottoposte le società quotate.
A questa partita si aggiunge quella della Banca per l’export, l’Exim bank voluta da Matteo Renzi. Nel progetto, dovrebbe entrare la Banca del Mezzogiorno, oggi sotto il controllo di Poste italiane e anche Sace potrebbe giocare un ruolo.
Con il Protocollo d’intesa Cdp-Abi, che ha rinnovato l’accordo sul sistema «Export banca», intanto, si sono poste le basi per dare vita al nuovo soggetto.
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