di Roberta Castellarin
La raccolta del risparmio gestito in tutto il 2014 ha sfiorato quota 129 miliardi di euro. In base ai dati Assogestioni, i flussi di dicembre sono stati pari a 8,9 miliardi, portando il totale dei 12 mesi dell’anno a 128,7 miliardi, più del doppio rispetto ai 62,5 miliardi di tutto il 2013. Per trovare un dato più elevato bisogna tornare indietro al 1998 quando la raccolta dei soli fondi comuni era stata di 167 miliardi, il massimo storico.
A trainare la raccolta sono proprio i fondi aperti che nel mese hanno messo a segno afflussi per 5,4 miliardi, il che porta il dato da inizio anno a 86,8 miliardi, a fronte dei 46,5 miliardi del 2013. Per le gestioni di portafoglio le sottoscrizioni ammontano a quasi 3,4 miliardi (quelle istituzionali a 2,6 miliardi, quelle da clienti privati a 752 milioni). Dall’inizio dell’anno i mandati hanno messo a segno una raccolta di 41 miliardi di euro. Grazie all’effetto raccolta e alle performance ottenute, il patrimonio gestito è salito al record di 1.579 miliardi. Il 54% degli asset, 855 miliardi, è investito nei mandati, mentre il restante 46%, circa 725 miliardi di euro, è impiegato nelle gestioni collettive. Quanto ai fondi aperti, gli investitori continuano a puntare su quelli flessibili. Questi comparti che danno carta bianca al gestore di spaziare tra le varie asset class hanno realizzato in dicembre una raccolta di 2,47 miliardi, ovvero 41,6 miliardi da gennaio. Ma nel mese di dicembre si è confermato anche un ritorno d’interesse sui prodotti obbligazionari, che con 1,5 miliardi sono stati la categoria che ha raccolto di più nel mese dopo i flessibili. Da inizio 2014 questa categoria di fondi ha attirato 28,12 miliardi. Debole invece la raccolta negli azionari che ancora non riescono a decollare davvero. In dicembre hanno visto i flussi fermarsi a 116 milioni il che porta il totale da gennaio a 8,3 miliardi. Un po’ più forte il ritmo di crescita dei fondi bilanciati, che hanno chiuso il mese con 920 milioni (10,76 miliardi da gennaio), mentre continuano a soffrire i fondi hedge che in novembre hanno registrato un rosso di raccolta pari a 55 milioni e da inizio anno hanno registrato flussi per 763 milioni. Quanto alla nazionalità dei fondi aperti, i prodotti di diritto italiano hanno ottenuto 720 milioni, i fondi e le sicav di diritto estero 4,7 miliardi. Anche nel periodo che va da gennaio a fine novembre si è confermata la supremazia della raccolta dei fondi esteri (54,6 miliardi) rispetto a quelli di diritto italiano (32,2 miliardi).
Passando alle singole società di gestione, nel mese di novembre si conferma il brillante andamento della raccolta di Eurizon Capital che è prima in termini di flussi netti con 2,3 miliardi. Aggiungendo i fondi raccolti da Banca Fideuram (539 milioni) il gruppo Intesa Sanpaolo ha ottenuto una raccolta di 2,9 miliardi. Segue a breve distanza il gruppo Generali, che ha registrato afflussi per 1,8 miliardi, mentre Pioneer è terza con 877,7 milioni di euro. (riproduzione riservata)